Ucciso e fatto a pezzi da mamma e compagna a Gemona: dopo tre mesi ancora niente funerale
Il procuratore di Udine Massimo Lia: “Manca ancora l’esito degli esami tossicologici”

"Non abbiamo ancora dato il nullaosta alla sepoltura perchè manca ancora l'esito di alcuni accertamenti, in particolare quelli tossicologici".
Lo ha reso noto il procuratore della Repubblica di Udine, Massimo Lia, in relazione all'indagine per l'omicidio di Alessandro Venier, ucciso e fatto a pezzi dalla mamma e dalla compagna lo scorso 25 luglio nell'abitazione di famiglia a Gemona.
"Si tratta di un'indagine molto peculiare - ha precisato - per la quale servono scrupolose verifiche per poter attribuire le varie responsabilità".
Rispetto alla singolarità della lunga attesa per poter procedere con le esequie della vittima di un crimine, Lia ha replicato ricordando che "un delitto di questo tipo ha pochissimi precedenti e anche la modalità di ritrovamento dello spoglie mortali: per questa ragione, siamo scrupolosi nel portare a termine tutti gli approfondimenti scientifici.
Al momento non posso indicare una data presunta per poter concedere il nullaosta alla sepoltura, dipende dai tecnici che abbiamo incaricato".
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