Studente morto in stage, 'sono mancati controlli e formazione'

(ANSA) - TRIESTE, 14 MAG - Una "supervisione costante alle operazioni svolte dal tirocinante" e una "pianificazione dell'attività che lo studente avrebbe dovuto svolgere" avrebbero potuto scongiurare la morte di Lorenzo Parelli, il 18enne rimasto vittima di un incidente l'ultimo giorno di stage scuola-lavoro alla Burimec di Lauzacco (Udine) nel gennaio 2022. E' quanto emerge dalle motivazioni della sentenza di condanna di primo grado emessa dalla gup del Tribunale di Udine, Carlotta Silva, lo scorso 29 ottobre. Parelli - riporta oggi il Messaggero Veneto - avrebbe dovuto essere "prevalentemente spettatore" e non protagonista dello smontaggio dei bulloni della piastra in acciaio che poi lo ha travolto. In primo grado sono stati condannati Claudio Morandini, l'operaio che lavorava con Parelli ma che al momento dell'incidente si era allontanato dalla sua postazione (3 anni di reclusione), ed Emanuele De Cillia, 50 anni, tutor aziendale affiancato allo studente dell'istituto Bearzi, quel giorno assente dal lavoro per Covid (2 anni e 4 mesi). Entrambi, accusati di omicidio colposo, hanno optato per il rito abbreviato. I loro legali hanno presentato l'istanza di appello. Nella sentenza si precisa che Parelli era "privo di qualsivoglia formazione circa i rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro nello specifico ambito in cui stava operando" e che l'operazione in cui era impegnato "non rientrava affatto tra quelle che era deputato e autorizzato a svolgere". A De Cillia viene contestato il fatto di non aver adempiuto "agli obblighi derivanti dalla propria posizione di garanzia". Su Morandini pesa il fatto di essere stato considerato "in grado di intervenire sui fatti per impedirne la morte". "Diversamente non ha prestato attenzione a quanto il tirocinante stava facendo". (ANSA).
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