Procura aprirà un altro fascicolo sui saluti romani per Ramelli

(ANSA) - MILANO, 30 APR - La Procura di Milano aprirà un fascicolo, in prima battuta conoscitivo, senza ipotesi di reato né indagati, e poi valutando la contestazione di manifestazione fascista sulla base della legge Scelba e dopo le identificazioni, sul corteo di ieri sera per il 50esimo anniversario della morte di Sergio Ramelli, a cui hanno preso parte quasi 2mila militanti di estrema destra e che si è chiuso, come ogni anno, con il rito del 'presente' e saluti romani. La linea della Procura, diretta da Marcello Viola, è chiara ed espressa anche in un atto d'appello contro le 23 assoluzioni dello scorso novembre di altrettanti esponenti di estrema destra, identificati nel corteo del 29 aprile 2019 alla memoria del militante del Fronte della Gioventù ucciso da un commando di Avanguardia Operaia nel '75. Quel genere di manifestazioni, in cui cresce di anno in anno il numero di partecipanti (erano 600 nel 2014), hanno "l'intento non solo di commemorare la morte del giovane", ma anche di "rievocare un rituale tipico del partito fascista" e di "esternare" la "adesione ad un determinato sistema di valori". Una "condotta", ha scritto il pm Enrico Pavone, che "assume preoccupante rilevanza". Sussiste in questo caso, dunque, il "pericolo di ricostituzione del partito fascista", anche sulla base, secondo la Procura, della sentenza della Cassazione a Sezioni Unite dello scorso anno. Un'inchiesta, affidata al pm Alessandro Gobbis, era stata aperta pure sul corteo dello scorso anno e ora, quando sul tavolo del procuratore arriverà l'informativa delle forze dell'ordine, sarà aperto un nuovo fascicolo da parte del pool antiterrorismo. Tra l'altro, un'informativa della Digos è già arrivata ai pm sui saluti romani che ci sono stati il 27 aprile al Campo X del cimitero Maggiore di Milano per la commemorazione (anche questa si tiene ogni anno) dei caduti della Repubblica sociale italiana. (ANSA).
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