Maturità: 1 su 5 si prepara a copiare, bigliettini battono l'IA

(ANSA) - ROMA, 16 GIU - A poche ore dall'esame di maturità che vedrà impegnati 524.415 studenti, i maturandi cominciano a valutare il "piano B", qualora le cose si mettessero male. Il 19% - quasi uno su cinque - oltre ai libri e agli appunti, in queste ore si sta attrezzando con strategie per copiare durante le prove dell'esame di Stato. E anche nell'era dell'intelligenza artificiale, l'analogico continua a fare scuola: tra gli studenti che stanno pensando di ricorrere all''aiutino', infatti, i tradizionali bigliettini restano i più gettonati, battendo persino ChatGPT e simili. Forse perché, alla fine, il timore di essere beccati con lo smartphone supera il vantaggio di avere una risposta pronta in tasca, soprattutto quando il rischio è quello di vedersi annullare la prova. A rivelarlo è un'indagine condotta dal portale Skuola.net su un campione di 1.000 studenti di quinto superiore, intervistati quando ormai mancano poche ore al via dell'esame di Stato 2025. E se in origine era il tema di italiano a far tremare i polsi, oggi il vero spauracchio per oltre la metà di chi pensa a scorciatoie (50%) è la seconda prova scritta, il cosiddetto scritto d'indirizzo, che verte sulle materie caratterizzanti i singoli percorsi di studio. Il 28% di chi sta valutando il "piano B" ha già deciso: se ne avrà l'occasione, metterà in atto la propria strategia senza troppi tentennamenti. Il restante 72% adotta invece un atteggiamento più prudente: si prepara all'evenienza, ma tirerà fuori gli "aiutini" solo se la situazione lo richiederà davvero. Anche perché il rischio è dietro l'angolo: chi viene colto in flagrante può essere escluso dall'esame. C'è anche un 28% di maturandi che, in caso di bisogno, conta sull'aiuto dei compagni di banco, ma potrebbe però restare deluso. La collaborazione durante la prova, infatti, non è affatto garantita: il 38% degli studenti intervistati ha dichiarato che non intende passare, ma più che altro per paura di essere colto sul fatto e avere conseguenze negative. Mentre il 9% rivela di non voler proprio aiutare nessuno. Alla fine dei conti, appena poco più della metà degli studenti (53%) potrebbe effettivamente dare una mano durante l'esame. Il condizionale, però, è d'obbligo: anche tra i "disponibili", molti valuteranno se intervenire o meno in base alla simpatia per il compagno in difficoltà. (ANSA).
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso