Madre Pamela a pm, 'non sapevo che Soncin fosse un mostro'

(ANSA) - MILANO, 22 OTT - "Non sapevamo nulla di quello che lui le faceva purtroppo, per noi era una relazione sentimentale normale, lei non ci diceva nulla delle violenze". E' un passaggio, in sostanza, della deposizione in Procura della madre di Pamela Genini, la 29enne uccisa con più di 30 coltellate da Gianluca Soncin, il 14 ottobre a Milano. Oggi è stato sentito a verbale, nelle indagini della Polizia coordinate dall'aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo, anche il fratello della giovane e pure da quella testimonianza è venuto fuori che la famiglia non era a conoscenza delle violenze e dei soprusi che lei ha subito per circa un anno e mezzo. Una Smirnova, la mamma di Pamela, da quanto si è saputo, ha anche raccontato di aver visto che la figlia si era fatta curare un dito rotto, dopo il pestaggio subito a Cervia il 3 settembre 2024, ma ha anche spiegato che lei non sapeva affatto che era stato lui a romperglielo. Altre deposizioni, dunque, da cui emerge che Pamela non parlava mai in famiglia di quel "rapporto tossico". "Mi sembrava gentile, ma poi si è rivelato un mostro", aveva già detto la mamma intervistata, prendendosela anche con gli amici: "L'hanno lasciata sola". Terminata questa fase di testimonianze, iniziata lunedì in Procura, inquirenti e investigatori stanno ricostruendo, in particolare, il percorso del 52enne, che quel giorno sarebbe partito da Cervia per andare a Milano ad uccidere la giovane, che riteneva "un suo oggetto". Attesa anche l'analisi dei telefoni sequestrati con accertamenti irripetibili. (ANSA).
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso