La 'Piccola Parigi' molisana e la sua Tour Eiffel

Il borgo celebra il Natale con un'installazione di 11 metri

(di Mariella Spaziano) (ANSA) - COLLI A VOLTURNO, 05 DIC - Guardando da lontano Colli a Volturno è quasi impossibile, almeno per chi ha già spento diverse candeline, non canticchiare 'Che sarà' di Jimmy Fontana. Senza voler spodestare Cortona, città toscana che pare abbia ispirato il testo, ma il grazioso borgo di 1.300 anime in provincia di Isernia, parafrasando la canzone, sta sulla collina e sembra un borgo addormentato. Ma da lontano, appunto. Percorrendo infatti la Statale 158 si arriva direttamente in centro e si scopre l'altra faccia di Colli a Volturno, quella della 'Piccola Parigi' del Molise che è il secondo nome del paese. Parigi che riecheggia nei neon delle insegne di molti negozi e caffè. Ma per le festività natalizie brilla anche una riproduzione in scala, di 11 metri di altezza, del monumento simbolo de la Ville Lumière. Davanti al municipio brilla il simbolo della capitale francese acceso insieme con tutte le altre luminarie installate dall'amministrazione comunale. Un allestimento che incuriosisce ed è già diventato set di numerosi selfie. Ma dove nasce il fil rouge tra Parigi e Colli a Volturno? "Il legame tra Parigi e Colli al Volturno - spiega all'ANSA il sindaco del paese Emilio Incollingo - nasce da premesse che troviamo tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, ma si consolida grazie a Charles de Gaulle". "Colli - continua il primo cittadino - ha avuto la prima illuminazione pubblica elettrica, prima anche di Isernia, grazie alla presenza della centrale del Volturno. Data la sua posizione, baricentrica nella Valle del Volturno, aveva tantissime attività commerciali, molte sartoriali con vetrine di abiti, cappelli e cappotti che ricordavano, per l'eleganza, quelle di Parigi. Faceva parte della Diocesi di Montecassino e l'Arciprete era vicario dell'Abbate. Aveva pastifici e calzaturifici uno dei quali realizzava forniture per la famiglia reale". E, infatti, a Colli a Volturno c'è anche una strada dedicata alla Regina Elena del Montenegro, la consorte di Vittorio Emanuele III di Savoia. Si racconta che per intercessione della Regina un ciabattino del paese non scontò una pena e per lei realizzò appositamente un paio di scarpe. Ma di storie ce ne sono tante altre prima di arrivare a De Gaulle, come quando fu aperta una filiale della Rinascente e una filiale del Banco di Napoli, il cinematografo e la prima Scuola d'Infanzia inaugurata, fuori da Roma, dalle suore orsoline. "Poi il mondo precipita nella seconda guerra mondiale - prosegue il sindaco Incollingo nel suo racconto -. Colli era sulla Linea Gustav e De Gaulle venne qui. C'è una foto commemorativa installata in Corso Regina Elena che ricorda l'incontro, del 26 marzo 1944, tra il generale francese e il generale Umberto Utili. A Colli a Volturno avvenne un importante passaggio di consegne tra il Corpo di Spedizione Francese e il Corpo Italiano di Liberazione. Quando De Gaulle andò via disse che si era sentito come se fosse a Parigi. Ecco, questo è stato il suggello per cui ci sentiamo orgogliosi e continuiamo a chiamarci la 'Piccola Parigi". E allora, chapeau. (ANSA).

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