La mattina di quattro anni fa scompariva Liliana Resinovich

Caso di grande eco mediatica, ancora aperto. Un solo indagato, il marito

(ANSA) - TRIESTE, 14 DIC - La mattina di quattro anni fa, il 14 Dicembre 2021, scompariva Liliana Resinovich, la pensionata di 63 anni il cui corpo sarebbe stato trovato il 5 Gennaio successivo, 2022, in un boschetto dell'ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni, in due grossi sacchi neri, la testa chiusa in altri due sacchetti con un cordino che li fissava al collo. Dopo quattro anni, indagini serrate, numerosi esami e perizie, la riesumazione del corpo e un ribaltamento delle ipotesi della morte da suicidio a omicidio con tanto di cambio della pm titolare e nel frattempo della figura di Procuratore capo, il caso attende ancora una soluzione. L'ipotesi del suicidio, sostenuta dalla pm Maddalena Chergia, fu smontata dal Gip Luigi Dainotti al quale era stata proposta l'archiviazione, che indicò in oltre venti punti la direzione che dovevano prendere le indagini, a cominciare dal capo di imputazione: omicidio. Oggi l'inchiesta è affidata alla pm Ilaria Iozzi e le indagini svolte dalla polizia, in stretto riserbo; una sola persona risulta indagata, Sebastiano Visintin, marito di Liliana, per il reato di omicidio e le indagini sono ancora in corso. L'uomo si è sempre professato innocente. La vicenda, da subito, è diventata un grande caso mediatico con protagonisti, oltre a Visintin, Claudio Sterpin, che sostiene di essere l'amante di Liliana con la quale era alla vigilia di una vita insieme, e il fratello della donna, Sergio Resinovich. Entrambi, Sterpin e Resinovich, sono convinti che Visintin sia almeno a conoscenza di ogni dettaglio della morte della moglie. (ANSA).

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