Il Papa, 'a Natale tutti i bambini del mondo vivano la pace'

Pizzaballa anticipa le celebrazioni a Gaza e battezza un neonato

di Nina Fabrizio (ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 21 DIC - "Tutti i bambini del mondo possano vivere nella pace". E' l'appello rivolto all'Angelus da papa Leone in un dialogo aperto con i tanti bambini che in piazza hanno animato la tradizione della benedizione del Bambinello e così idealmente richiamando i tanti conflitti che insanguinano il pianeta. Alla vigilia delle celebrazioni natalizie, il Papa incoraggia a non perdere l'occasione di esercitare "pietà e carità, misericordia e abbandono", "perdonando, incoraggiando, dando un po' di speranza alle persone con cui viviamo e a quelle che incontriamo". "Sono atteggiamenti importanti - rimarca - che possono aiutarci ad essere gli uni per gli altri, presepe accogliente, casa ospitale". Intanto oggi a Gaza si è conclusa la visita di tre giorni del Patriarca latino Pizzaballa, un balsamo per la comunità cristiana locale che ha tanto sofferto. Prima di entrare nel vivo del "Natale anticipato", con la messa, il presepe vivente, i canti di Natale e lo scambio dei doni, il cardinale ha riservato un momento speciale al battesimo di un bambino appena nato. E' il gesto che più di tutti sintetizza il senso della visita alla piccola e resiliente comunità ridotta ora a circa 400 membri e che in questi ultimi due anni di guerra ha fatto da rifugio a malati, disabili e anziani anche di fede musulmana. La Sacra Famiglia, cerca ora di guardare avanti, aggrappandosi alla speranza che Pizzaballa ha voluto dare di persona: ai bambini ha distribuito regali e dolcetti, piccoli anticipi di quegli aiuti umanitari che il porporato spera di poter portare più ingenti a breve. Agli adulti ha dato abbracci e calde strette di mano, ai malati ha portato la comunione fin nei loro letti di fortuna, allestiti tra pareti danneggiate da schegge e bombe. Ieri si era dedicato a un'ampia ricognizione non solo dei locali della Sacra Famiglia, delle case dei parrocchiani, la maggior parte distrutte ma anche della tendopoli di sfollati che poco distante è sorta sulla spiaggia sferzata in questi giorni dalle piogge torrenziali. Una visita del tutto particolare poi è stata quella ai bambini disabili, alcuni dei quali in modo grave. Sono le persone che durante l'ordine di evacuazione verso Sud dell'Idf, hanno resistito nella parrocchia insieme al clero poiché intraprendere il viaggio verso sud li avrebbe esposti a morte quasi certa. Oggi alla Sacra Famiglia si è vissuta una giornata di quasi normalità come se davvero fosse Natale con tanti gesti di affetto dispensati dallo stesso Patriarca, riservati soprattutto ai bambini, quelli che fino ad adesso sono stati le prime vittime di due anni di privazioni e incertezza. La distensione dei rapporti con Israele, favorita anche dallo stesso Pontefice, che mercoledì scorso ha avuto un colloquio telefonico con il presidente israeliano Isaac Herzog, fa sperare che le promesse di Pizzaballa possano realmente concretizzarsi. "Abbiamo le nostre radici qui e qui resteremo, ricostruiremo tutto", aveva detto venerdì riabbracciando i fedeli. (ANSA).

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