Idos, 1,4 milioni potenziali beneficiari referendum cittadinanza

(ANSA) - ROMA, 16 MAG - Se l'8 e 9 giugno vincesse il Sì al referendum sulla cittadinanza, potrebbe diventare italiano più di 1 ogni 4 stranieri regolarmente residenti in Italia e un quinto di questi sarebbe under 18. A dirlo è il Centro studi e ricerche Idos, in quella che definisce "la prima stima scientifica sull'argomento" sottolineando che la quota più probabile di potenziali beneficiari della riforma sarebbe costituita da 1 milione e 420 mila cittadini non comunitari, pari a oltre 1 ogni 4 stranieri regolarmente residenti in Italia. Gli adulti sarebbero 1 milione e 136 mila, tutti titolari di un permesso di soggiorno di lunga durata, e i minori sarebbero 284 mila, dei quali 229 mila soggiornanti di lunga durata e 55 mila che, pur non avendo maturato in proprio il requisito minimo previsto dalla riforma, diventerebbero italiani per automatica trasmissione della cittadinanza da parte dei genitori che si saranno naturalizzati grazie alla modifica referendaria. Rispetto alle prime proiezioni dei promotori del referendum, riferite a una platea generica di potenziali beneficiari, la stima contenuta nel report di Idos "ne quantifica la quota più probabile, partendo dagli immigrati con permesso di soggiorno di lunga durata, che a fine 2023 erano 2.139.000, di cui 347.000 minori. Oltre a escludere i cittadini di Paesi Ue, non toccati dalla riforma perché possono già richiedere la cittadinanza italiana dopo soli 4 anni di residenza, la stima dei potenziali beneficiari effettivi decurta dal computo anche una consistente quota di cittadini di Paesi non Ue che non ammettono la doppia nazionalità". Secondo Idos, "una delle più importanti barriere che limitano l'accesso alla cittadinanza italiana resta la debole situazione economica della popolazione straniera. Il referendum, infatti, non modifica gli altri requisiti necessari per la naturalizzazione, tra cui (oltre alla conoscenza della lingua e all'assenza di condanne penali) il possesso di un reddito adeguato: una condizione che "anche con il successo del referendum non sarebbe soddisfatta da una ampia fascia di stranieri residenti: fino a 700 mila persone nell'ipotesi massima". Senza contare il costo per avviare la pratica, che è stato recentemente aumentato fino a un massimo di 600 euro a testa. Una situazione, dice il report, che rende quello alla cittadinanza per naturalizzazione "un diritto limitato di fatto attraverso una discriminazione indiretta basata sul censo". (ANSA).
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso