Finse suicidio della moglie, chiesto ergastolo per ex marito
(ANSA) - PADOVA, 10 SET - "Erik Zorzi ha distrutto tre esistenze: quella della moglie uccidendola e quella delle figlie". E' il passaggio più drammatico della requisitoria durata due ore del pubblico ministero Maria Ignazia D'Arpa, nella requisitoria del processo per l'omicidio di Nicoleta Rotaru, avvenuto il 2 agosto 2023 ad Abano Terme (Padova) e dissimulato come suicidio della donna nel bagno di casa. La pm ha ripercorso i fatti emersi durante le indagini dei carabinieri e riportati. Zorzi, alle 11:11 ha chiesto di uscire non sopportando la ricostruzione del pubblico ministero che ha chiesto per l'uomo il massimo della pena, l'ergastolo con pena accessoria la decadenza della potestà genitoriale. La rappresentante della pubblica accusa ha ripercorso anni di inferno vissuti da Nicoleta Rotaru, che da Zorzi era legalmente separata dal gennaio 2023, prima della morte. La donna aveva avviato prima di morire la registrazione sul suo smartphone, com'era abituata, per documentare i comportamenti vessatori del marito. Alle 4.23 di quella notte le ultime parole della donna, rinvenuta cadavere nella doccia dell'abitazione dove si trovavano anche le bimbe. Un "Erik ti prego" e poi il lungo rantolare. Sono in tutto mille le ore di registrazione agli atti del processo. In molti clip audio ascoltati, anche durante il dibattimento che volge al termine, insulti e minacce nei confronti della moglie e delle figlie. Zorzi, che si è sempre professato innocente, venne arrestato sette mesi dopo il decesso della moglie, in quanto inizialmente l'ipotesi circa il decesso della donna era stata quella di un semplice suicidio. "Nonostante molti sapessero, nessuno ha saputo aiutare Nicoleta", ha detto D'Arpa, sottolineando come non sia mai stato attivato il Codice rosso, nonostante i careabinieri negli anni avessero effettuato numerosi accessi all'abitazione di Rotaru e Zorzi, né siano mai arrivate in Procura segnalazioni, e non era mai stata sporta da parte della donna alcuna denuncia formale nei confronti del marito. La parte finale del dibattimento, continuerà con l'esposizione delle richieste delle parti civili e le arringhe degli avvocati difensori dell'imputato, tornato in aula successivamente ad una sospensione dell'udienza. Il pronunciamento della sentenza è atteso per il 29 settembre. (ANSA).
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