>>>ANSA/ Stand oscurati e Bella Ciao, la protesta a Più Libri

Contro Passaggio al Bosco. Replica, non siamo movimento politico

(di Chiara Venuto) (ANSA) - ROMA, 06 DIC - La polemica che ha travolto questa edizione di Più Libri Più Liberi ha raggiunto il suo apice. È successo nel momento in cui un folto gruppo di editori, attivisti e cittadini ha cantato "Bella ciao" davanti allo stand di Passaggio al bosco. Nel giorno in cui ci sarebbe dovuto essere l'incontro con Zerocalcare (ma, invece, non è venuto nemmeno Massimo Giannini), sono state tante le case editrici che hanno scelto di manifestare per mezz'ora contro la presenza del progetto toscano che pubblica opere di estrema destra. Allo scoccare delle 15, diversi rivenditori hanno coperto i loro libri o vietato l'accesso al loro stand. C'è chi ha usato un lenzuolo, chi ha posizionato delle borse di tela, mentre Il manifesto ha optato per un ingrandimento de "La rivoluzione non russa". Su alcuni banconi è stato posizionato un foglio con scritto "Questo è ciò che è accaduto alla libertà di stampa e di pensiero quando i fascisti e i nazisti hanno messo in pratica la loro libertà di espressione. Vogliamo una Più Libri Più Liberi antifascista", mentre Editori Laterza ha esposto un cartello con una citazione di Primo Levi. Poi, ciascuno dei manifestanti è uscito dal proprio spazio e ha fatto gruppo in uno dei corridoi al piano terra della Nuvola. In diversi hanno preso la parola. Il concetto è quello esposto più volte nell'ultima settimana: "Aie ci deve rispondere - ha detto il rappresentante di Momo edizioni - che non dica sempre che alla fine la democrazia è una scatola vuota dove tutti possono stare comodi. Se questo è il modo di andare avanti si chiuda questa fiera perché non serve più a niente, la cultura non può essere una scatola vuota. L'Aie decida cosa vuole fare il prossimo anno". Poi, dopo un battibecco con Francesco Giubilei, che ha chiesto l'opinione degli editori sui libri su Stalin (la risposta è stata: "Di Stalin nessuno fa apologia, del fascismo sì"), la folla è partita in corteo verso lo stand di Passaggio al Bosco, dove intanto si era radunata una folla di acquirenti e curiosi. Davanti al responsabile della casa editrice oggetto di polemiche, Marco Scatarzi, e due suoi collaboratori, i manifestanti hanno poi intonato "Bella ciao" e gridato "Ora e per sempre resistenza" e "Fuori i fascisti dalla fiera". Dunque, è arrivata l'ora di riaprire al pubblico. Intanto, Scatarzi si è prestato alle telecamere. "Rispondiamo col sorriso a ogni contestazione politica", ha detto, e a chi gli ha chiesto se fossero un movimento politico ha risposto: "Siamo una casa editrice con tantissimi autori, collaboratori delle più svariate esperienze e facciamo cultura". Sul boom di vendite, di cui qualcuno parla, ha dichiarato "mi sembra evidente", mostrando il numero decisamente diminuito di copie in mostra. "Qualunque manifestazione nel rispetto della legalità è chiaramente ben accolta qui - ha dichiarato poco dopo Fabio Del Giudice, direttore di Più Libri Più Liberi -. È evidente che si è aperto un dibattito su un tema particolarmente delicato, che pone domande enormi che non sono solo nostre ma di tutti quelli che fanno eventi culturali. Usiamo quello che è successo qua per aprire un dibattito serio sul tema partendo da un punto fermo, che tutti condividiamo: l'essere antifascisti". Intanto, rilanciando le indiscrezioni riportate da alcuni media, il segretario del Pd Lazio attacca: "Una funzionaria di Lazio Innova avrebbe rimosso il libro 'Io non voto Giorgia' di Giovanna Musilli dallo stand istituzionale alla fiera. Un testo contestato semplicemente per un titolo 'critico' verso la premier", a suo giudizio "un episodio inaccettabile" su cui va fatta "chiarezza immediata". Già ieri la Regione spiegato di essere "impegnata per l'accertamento puntuale dei fatti", deplorando "ogni possibile forma di violazione dell'articolo 21 della Costituzione" e sottolineando che si sarebbe trattato di "una iniziativa assunta a titolo personale". (ANSA).

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