A Cannes The Queen Huppert, 'cinica e sentimentale'

(ANSA) - CANNES, 19 MAG - Isabelle Huppert 'The Queen of Cannes': è il biglietto da visita della grande attrice francese, presentata così pubblicamente da Thierry Fremaux alla premiere e oggi all'incontro con la stampa. La sua presenza è magnetica, sempre, e sulla Montée des Marches ieri notte, con l'abito haute couture verde lime, ha attirato tutta l'attenzione dei media (oltre a combinare un guaio, diventato virale sui social, con i fili della mise impigliati sul completo di Marina Fois). Non potrebbe esserci interprete migliore per dare vita alla leggendaria donna più ricca del mondo Liliane Bettencourt, lady L'Oreal, imprenditrice francese, carattere d'acciaio, coinvolta in tarda età in una passione per il fotografo e artista François-Marie Banier, più giovane di lei. Con un incredibile clamore mediatico nel 2007 la figlia Francoise Bettencourt cominciò una querelle giudiziaria chiedendo di metterla sotto tutela e accusando lui di circonvenzione di incapace e di aver beneficiato di donazioni gigantesche. Nel 2017 alla morte della madre ha ereditato il patrimonio ed è componente del comitato direttivo della multinazionale del beauty. The richest woman in the world, fuori concorso, di Thierry Klifa ripercorre l'affair Bettencourt, già oggetto di una docuserie popolare su Netflix, ed è curioso che lo si presenti a Cannes che proprio il marchio più famoso della bellezza ha tra i main sponsor da sempre. "Quando i film sono tratti da storie reali, gli attori devono dimenticarli per interpretarli bene. Questo è un film su una donna ultraricca che non ha bisogno di chiedere nulla, nessuno mette in discussione la sua autorità. Si può permettere ogni lusso, anche quello di lasciarsi manipolare - ha detto Huppert - ma non succede con tutti gli affetti, di essere in qualche modo squilibrati. Lei però continua ad essere una donna forte, non perde affatto il suo potere. Per me - ha proseguito - era importante il tono di questa storia, un mix di cinismo e sentimento, tragedia e farsa, da cui prendere le distanze in una sorta di decostruzione emozionale". Senza giudicare i personaggi reali, "perché non sappiamo realmente cosa accade nelle case dei ricchi e tutto in questa storia sembra essere molto cinematografico", Huppert ha definito il film "una storia di cuore. Ci sono tutti gli archetipi dell'upperclass, a cominciare dall'ambizione e dai segreti, e in fondo dietro a tutti quei milioni e milioni di patrimonio c'è una grande tragedia familiare dell'incomunicabilità tra una madre e una figlia". (ANSA).
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