Zanella, tutto il paese per l’ultimo ciao

Ponzano, chiesa e sagrato gremiti da mille persone e picchetto degli Alpini per i funerali dell’imprenditore caduto dal tetto
Di Rubina Bon

PONZANO. I dipendenti della “Zanella Pavimenti” lo hanno salutato «come i figli salutano il loro padre». La famiglia lo ha dipinto come un uomo generoso, con quel suo motto «Il lavoro gratuito è quello sempre meglio remunerato» che mai si stancava di ripetere. E ancora la grande devozione a Padre Pio e alla Madonna, come ha ricordato don Bruno Cavallin, e le sue grandi passioni: il ciclismo, il calcio, il canto, la sua gente. Ieri pomeriggio Ponzano si è fermata per l’ultimo saluto a Fiorello Zanella, l’imprenditore di 72 anni che venerdì è caduto dal tetto del suo capannone, morendo dopo tre ore. Mille persone hanno partecipato alla cerimonia. La chiesa di Ponzano era piena già ben prima l’arrivo del feretro coperto da rose bianche. Il sagrato era stato attrezzato con panche, che non sono però bastate per accogliere tutti coloro che hanno voluto omaggiare Zanella. A portare la bara tra gli Alpini schierati con il cappello d’ordinanza, i dipendenti di Zanella. In chiesa il sindaco di Ponzano, Giorgio Granello, il vice Antonello Baseggio, gli amministratori. Dietro ai sei preti che hanno concelebrato, il gonfalone del Comune di Ponzano e i labari dell’Unitalsi di Treviso, degli Alpini, della Confartigianato del Veneto. Nell’omelia don Bruno Cavallin ha ricordato i tratti salienti di Fiorello Zanella: «La sua ricchezza umana, la testimonianza di credente, la capacità nel lavoro ci mancheranno. Così come ci mancheranno il suo volto sereno, il parlare positivo, la disponibilità e la generosità». «Nel suo lavoro ha donato competenza, lealtà e rettitudine», ha proseguito il sacerdote, «avrebbe potuto avere una vita più agiata. Memore delle sue origini, ha scelto di usare i beni in altro modo, gioendo dei buoni valori. Se qualcuno aveva bisogno di un piacere, andava da Fiorello». Commosso il ricordo dei familiari in una lettera toccante. «Raccomandavi a tutti di agire in sicurezza», ha letto un parente, «eri un lavoratore instancabile, sempre con nuovi progetti in mente. Ci mancheranno i racconti della tua vita faticosa». I dipendenti della “Zanella Pavimenti” si sono detti parte della famiglia di Fiorello: «Ci ha insegnato la fede, la determinazione, l’impegno sociale, la dedizione al lavoro e alla famiglia. Ora veglierà su noi e sull’azienda». Quindi la preghiera dell’Alpino, le note dell’Ave Maria, l’applauso di un’intera comunità e le campane a festa mentre il feretro andava verso il cimitero.

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