Volantini diffamatori, Marchese querela

MOTTA DI LIVENZA. “Scherzo” di dubbio gusto ai danni dell’ex segretario locale del Pd Francesco Marchese: ignoti hanno realizzato un volantino che lo poneva tra gli organizzatori di una rievocazione fascista della marcia su Roma del 28 ottobre 1922. Marchese ha sporto denuncia davanti ai carabinieri: «Vedere il mio nome associato a quei contenuti mi ha disgustato, mi sono sentito offeso, colpito nei miei pensieri e nei miei ideali». I fatti risalgono a sabato scorso quando negli spazi di pubblica affissione sono comparsi dei volantini che pubblicizzavano i festeggiamenti per l’anniversario della marcia su Roma. I volantini (dei fogli A4 stampati probabilmente da un pc di casa) riportavano il programma della giornata: una gita a Predappio, città natale di Benito Mussolini, con annesso simbolo del partito fascista. In coda comparivano le due persone da contattare per avere ulteriori informazioni, tra cui Marchese, con i loro reali numeri di telefono. Entrambe le persone citate hanno affermato di essere totalmente estranee alla vicenda e tirate in causa in maniera illecita. «Premetto che posso intuire l’intento derisorio e di scherno dell’autore o degli autori di tale iniziativa» commenta Marchese «ma penso che scherzare su queste cose sia quanto mai fuori luogo. Sono consapevole che manifestazioni di questo genere avvengano normalmente, purtroppo, nel nostro territorio nazionale però penso che richiamarsi così ad un passato fascista, esaltandolo, sia una cosa bassa ed ignorante. Il fascismo è stato il trionfo dell’illegalità, della violenza, dell’abuso di potere, della supremazia sugli altri, insomma, il trionfo del sistema padronale. Certo anche allo stato attuale su questi temi c’è molto lavoro da fare ma non è nemmeno da porre in discussione la rievocazione, per qualsiasi fine, del becero ventennio fascista». Marchese, 27 anni, fa parte da diversi anni del circolo locale del Partito Democratico. «Da anni porto avanti i miei valori all’interno del Pd locale ma quand’anche non ne facessi parte, l’associazione a tali contenuti avrebbe comunque leso i miei principi» conferma Marchese, «ho reagito a tale atto denunciando il fatto alle autorità, non perché diventi battaglia di parte ma perché questa situazione mi fornisce l’occasione per ribadire un valore che mi è molto caro, quello dell’anti-fascismo».
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