Vittorio Veneto, professionista di 40 anni muore di linfoma

VITTORIO VENETO. La città piange Herbert Codogno, un geometra molto stimato che ha lavorato in tutto il mondo in importanti cantieri. È stato stroncato dal male ad appena quarant'anni, suscitando sgomento e commozione in tutto il Vittoriese, dove il professionista era conosciuto. Herbert si era diplomato al Collegio vescovile “Dante Alighieri” aprendo un primo studio in città. Con i primi venti di crisi nel settore edile, pensò di cercare sbocchi professionali all'estero.
Come geometra era riuscito a lavorare per importanti realtà in Lituania, Qatar, Iraq. Per un periodo ebbe anche la residenza a Il Cairo, in Egitto, dove si era trasferito per lavoro. Rientrato in Italia, era attualmente impegnato al porto di Augusta, in provincia di Siracusa. «Stava seguendo i lavori per la costruzione di una gru», dicono affranti i genitori. A Catania il professionista aveva in corso anche delle importanti consulenze verso il Canada, considerata la sua padronanza con le lingue straniere. Herbert era un uomo atletico, un ragazzone alto un metro e novanta che sprizzava salute da tutti i pori. Il giorno precedente il ricovero d'urgenza in ospedale a Catania aveva pedalato per cento chilometri in bicicletta, senza accusare alcun disturbo. Poi la terribile diagnosi di un aggressivo linfoma. Ne è seguita un’operazione altrettanto urgente nel capoluogo siciliano e il trasferimento all'ospedale di Padova dove venerdì scorso si è spento verso le ore 17. «Il nostro ragazzo se n’è andato in poche settimane», raccontano i genitori, «non ce la saremmo mai aspettata una fine così. Non fumava, non beveva, mangiava sano e faceva palestra».
Herbert era l'unico figlio rimasto dell'anziana coppia. Un altro figlio era morto alla nascita, in circostanze sfortunate. Anche il piccolo era un bimbo sanissimo. Herbert era molto legato ai genitori, tanto che appena il lavoro glielo permetteva prendeva un volo per venire a Vittorio Veneto a trovarli. Era tornato sù dalla Sicilia a fine gennaio per accompagnare il padre a fare un importante esame medico. Stava bene e nemmeno immaginava di essere malato. In molti lo ricordano come un ragazzo vivace, altruista e molto sportivo. Fin da giovanissimo aveva praticato molte discipline sportive. Tra sue passioni c’era quella per la chitarra, che sapeva suonare bene, poi il cinema, la bicicletta, il nuoto e il motocross. Era innamorato della sua fidanzata. Avevano costruito una bella casa per vivere insieme. I funerali saranno celebrati domani alle ore 15.30 nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo. Dopo le esequie, la salma proseguirà per la cremazione. Molti i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia in queste ore ad alleviare il dolore improvviso. (f.g.)
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