Vita da randagi, storie di uomini e animali

Successo in Facebook del libro con le fotografie di Andrea Cisternino sui «diseredati» di Kiev

Senza casa e senza cuccia. Sono i «Randagi», umani e animali che Andrea Cisternino ha fotografato per realizzare un libro che sta vendendo via Internet e Facebook per aiutare i casi bisognosi che vedono protagonisti i quattro zampe. Un progetto originale e coraggioso di questo comasco, fotografo di Moda e Formula 1 che, caso insolito, vive a Kiev perché sposato con l'ucraina Vlada, Bruni e Clo, due cani, e Marley e Daisy, i due gatti. «L'Italia è vicina, a due ore di volo, e qui a Kiev, una volta capita la mentalità, non si sta male». Andrea è animalista da quando una mattina presto si fermò per caso in un bar per un caffè. «Mentre lo bevevo sentii delle grida strazianti: ero vicino a un macello e stavano ammazzando dei maiali. Da quella volta non ho più mangiato carne». L'impegno di Andrea si traduce in tanti progetti. Uno di questi è quello di aiutare gli animali investendo dei risparmi nella realizzazione di questo libro bellissimo, «Randagi. Storie di uomini e animali», strenna natalizia che rivende nel Web via e-mail (photoandycis@yahoo.it) oppure tramite il suo profilo Facebook che ha raccolto quasi 24.000 adesioni. Sono scatti toccanti che colgono soprattutto l'espressione dello sguardo dei cani, che testimoniano l'esistenza della loro anima. «Sono i randagi che vivono principalmente in giro qui a Kiev per le strade, nei parchi e davanti ai supermercati - spiega Andrea - La gente li ama e li nutre come cani di quartiere. Pensa che al mercato all'aperto i negozianti nei banchi sistemano i cartoni sotto il banco per farli dormire riparati dalla neve». Cani amati da tutti e tutelati dalla legge, che ora però, causa i Mondiali di calcio del 2012, vengono avvelenati o fatti sparire in previsione di accogliere i turisti sportivi. «Sto facendo una raccolta di firme su Facebook per fermare questo massacro, che viene perpetrato nonostante l'indignazione della gente nelle città di Kiev, Doniez e Lisiciansk. In quest'ultima città gira addirittura un forno mobile per bruciare le carcasse, mentre tanti giurano che gli animali vengano buttati dentro ancora vivi». Le sue proteste assieme a quelle di tanti altri animalisti stanno comunque smuovendo le autorità ucraine. Intanto Andrea, oltre ad prestare soccorso ai casi italiani, sta aiutando un'amica che a Kiev ha comperato un terreno e sta costruendo una struttura per ospitare i quasi duemila cani che lei ha salvato dalla strada. «Sbaglia chi dice che gli animalisti pensino solo a cani e gatti e non si curino del prossimo - conclude Andrea - Le mie foto mostrano i senza casa che mangiano un pezzo di pane baciandolo prima, che elemosinano o frugano nei cassonetti così come fanno i randagi. C'è una foto nel mio libro, dove un gatto di strada si accoccola sulla panchina della fermata di un autobus di fianco ad un uomo che aspetta. E' la dimostrazione che una esistenza pacifica e rispettosa è possibile, laddove l'uomo non mostra aggressività verso gli esseri che in questa terra hanno diritto di esistere come lui».

Lieta Zanatta

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