Vigneto a rittochino? È illegale Il giudice ordina: «Va estirpato»

Il Comune di Pieve di Soligo batte in tribunale la ditta Spagnol per l’impianto in località Drio Cisa «I filari a girapoggio sono più sicuri e consoni al paesaggio collinare candidato a patrimonio Unesco»
PIEVE DI SOLIGO. Il vigneto in località Drio Cisa a Solighetto, di proprietà dell’azienda agricola Spagnol, dovrà essere estirpato. Lo ha sentenziato il Tar rigettando l’appello promosso dalla società avverso l’ordinanza di demolizione emessa ad aprile 2016 dal Comune di Pieve di Soligo. I filari dovrebbero essere posizionati a girapoggio, cioè seguire le curve di livello e il ripiano dei terrazzamenti, anziché a “rittochino”, più semplici da coltivare perché distesi sulla linea di massima pendenza del versante, ma problematici per il sistema idrogeologico. Il Tar, sulla base del parere già espresso dalla Sovrintendenza e sulle linee dettate dalla candidatura Unesco, ha dunque riconosciuto come tipica della tradizione collinare e pedemontana, la disposizione dei filari a “girapoggio” che segue il ripiano dei terrazzamenti sostanzialmente pianeggiante. Tale impianto ha inoltre il vantaggio di consentire all’acqua piovana di scendere dal pendio in modo rallentato e uniforme evitando punti di accumulo. I fatti hanno origine nel 2013 con l’impianto del nuovo vigneto della Spagnol in un’area boschiva soggetta a vincolo paesaggistico nella zona collinare di Solighetto. Il Comune aveva autorizzato l’intervento che comprendeva anche la sistemazione di una frana. A gennaio 2016 la società presentò domanda di permesso di costruire in variante al fine di modificare la disposizione dei filari originariamente autorizzata.


Dal successivo sopralluogo dei tecnici del Comune emerse che in realtà i lavori erano già stati eseguiti e i filari disposti in altro modo “incompatibile con il paesaggio” secondo il parere espresso della Sovrintendenza a marzo 2016. A ciò seguì l’emanazione dell’ordinanza da parte del Comune di Pieve di Soligo di estirpazione del vigneto a “ritocchino”, più semplice da coltivare perché consente un’elevata meccanizzazione con l’uso di trattori di grandi dimensioni, ma rischioso perché comporta l’aumento della velocità di discesa delle acque con conseguenti fenomeni di dilavamento dei terreni ed erosione del suolo. Nella bozza di regolamento intercomunale di polizia rurale adottata dai Comuni dell'area della Denominazione Valdobbiadene Conegliano viene indicato che «la disposizione dei filari di impianto dovrà essere, di norma, a girapoggio». Prescrizione ribadita ai Comuni dell’area candidata al riconoscimento Unesco. Oltre ad aver rigettato la richiesta di annullamento della Spagnol e aver dato ragione in toto al Comune di Pieve assistito nella vicenda giudiziaria dall’avvocato Rossella Tramet, il Tar ha condannto la parte ricorrente alla rifusione delle spese di giudizio.


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