Via lo squarcio dalla torre rimosso lo stricione shock

CASTELFRANCO. “Riparato” il buco sulla Torre di Giorgione. Non si tratta di un intervento di restauro, ma dello striscione che, con grande realismo, simulava il crollo di una parte delle mura e che...
DeMarchi Castelfranco luminarie per natale lungo le mura del castello
DeMarchi Castelfranco luminarie per natale lungo le mura del castello

CASTELFRANCO. “Riparato” il buco sulla Torre di Giorgione. Non si tratta di un intervento di restauro, ma dello striscione che, con grande realismo, simulava il crollo di una parte delle mura e che ha accompagnato la partenza della campagna di sensibilizzazione “Le nostre mura” lanciata dal Comune a fronte della precaria situazione della storica cinta muraria. Un escamotage alquanto efficace, visto che non poche persone erano cadute nell’equivoco che si trattasse di un buco vero e proprio. Realizzato da Otium Arti Compositive e installato il 18 settembre 2012, ieri lo striscione è stato rimosso. «La prima fase della campagna si è chiusa a novembre», spiega l’assessore alla cultura Giancarlo Saran, «Ma abbiamo voluto lasciare questo simbolo ancora per un po’ per testimoniare come il degrado di questo simbolo della città non sia più rinviabile, ma va affrontato con decisione attraverso i vari percorsi che adesso diventano istituzionali, ora che la gravità del problema è documentata e di dominio comune». Il progetto di recupero costa dai sei agli otto milioni di euro. Ora la seconda fase prevede proprio le attività di raccolta fondi per il restauro. Nel frattempo si fa il bilancio della campagna di sensibilizzazione. «Sono state raccolte oltre 14 mila firme, poco o tanto, a seconda di come le si saprà usare», continua Sara, «abbiamo catturato l’attenzione dei mass media anche a livello nazionale. Sono fattori importantissimi adesso che la partita si sposta laddove vi sono i centri decisionali che potranno mettere mano alla borsa, soprattutto a Roma, azione che vede impegnata in prima fila la senatrice Patrizia Bisinella». L’assessore non nasconde la sua soddisfazione per questa prima parte dell’iniziativa: «È stato un movimento corale della città, che si è mobilitata tutta, attraverso le varie associazioni, per raccogliere firme, rendersi disponibile ovunque fosse necessario. Un ringraziamento a tutti, ma uno in particolare al Soccorso Alpino Speleologico del Veneto orientale, che gratuitamente ha “gestito” questo banner così convincente e realistico». (d.n.)

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso