Via Goldin, Pd attacca «Il sindaco chiarisca Treviso ci rimette»

MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PRESENTAZIONE GRANDI MOSTRE AGLI EREMITANI.
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PRESENTAZIONE GRANDI MOSTRE AGLI EREMITANI.

«L’annuncio delle prossime mostre di Goldin a Padova è un’opportunità di crescita perduta per Treviso». Il Pd trevigiano va all’attacco sulla politica culturale della giunta, con il capogruppo Stefano Pelloni: «È preoccupante che Goldin dichiari di non essere stato più chiamato a Treviso per lo spoils system», dice, «Conte chiarisca i motivi della sua scelta e quali sono le alternative, le dichiarazioni di Goldin confermano come questa giunta sta ideologicamente demolendo tutto ciò che aveva costruito la giunta Manildo».

I Dem ne fanno una questione di merito: «Amministrare significa mirare al bene dei cittadini, sapendo cogliere anche le iniziative positive di chi ci ha preceduto, non voler distruggere tutto», continua Pelloni, «Le mostre di Goldin hanno regalato alla città una ristrutturazione completa di Santa Caterina, anche a sue spese, e oggi questo consente a Conte di organizzare mostre internazionali, di cui al momento non vediamo nulla. Goldin è curatore di fama internazionale, il suo successo ha ben pochi paragoni in Italia, averlo scaricato così comporta una grande perdita per la crescita della città. In questo ci uniamo a commercianti, artigiani, industriali e categorie: perdere una grande mostra significa anche perdere turismo, lavoro, investimenti sul territorio». I Dem attendono di vedere «la fantomatica programmazione culturale quadriennale annunciata più volte da Conte», e rilevano come «si sia perso tutto l’autunno 2018 e la primavera 2019 senza alcuna grande mostra in città che possa valorizzare il Bailo e S.Caterina; un peccato, anche perché nel frattempo abbiamo perso in competitività e attrattività del nostro territorio rispetto alla vicina Padova, che fa scelte ben più lungimiranti».

Dal canto suo, Antonella Tocchetto contesta lo “ spoils system” della giunta Conte: «E l’unica azione politica di questa amministrazione che, dai diritti civili alla cultura, fa solo clientelismo elettorale», dichiara, «Non ci sono valutazioni oggettive ma ovviamente solo di appartenenza e per questo Goldin giustamente se n’è andato. Ne beneficerà Padova, qui a Treviso le iniziative di Goldin non sono state capite dall’amministrazione. Ma in realtà né Conte né gli attuali amministratori si sono mai visti alle mostre trevigiane di Goldin, Conte ha sostenuto le critiche di Maristella Caldato contro le grandi mostre». —



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