Via Dall’Oro, massaggi cinesi a luci rosse

Per mesi la scritta multicolore «Open», sulla porta, è rimasta accesa fino a tarda sera, anche nei giorni festivi. Da tre giorni invece è spenta. Esattamente da lunedì pomeriggio, quando gli agenti della squadra mobile della Questura hanno fatto scattare il blitz. Pioveva a dirotto, e il rumore che non faceva la pioggia, lo facevano le porte che sbattevano al pianterreno del condominio Sant’Anna di via Dall’Oro e lungo la tromba delle scale, che in pochi istanti si sono riempite delle grida di tante ragazze cinesi in abiti «intimi».
Il controllo è scattato, pare, dopo una lunga serie di accertamenti seguiti alla segnalazione arrivata alla polizia da parte di una donna e di alcuni residenti, indiscrezioni che puntavano il dito contro il «Paradiso», un’insegna di pura facciata che nascondeva in realtà un’attività di prostituzione basata su massaggi «erotici», ma anche molto di più.
Gli agenti hanno deciso di agire a metà pomeriggio, dopo aver tenuto sotto controllo gli spostamenti all’interno del palazzo. La perquisizione è scattata contemporaneamente nel centro massaggi e in uno degli appartamenti del palazzo, entrambi riconducibili alla stessa impresa ed entrambi teatro, a detta dei residenti, «di uno strano e continuo via vai di uomini». Già, uomini, perché a dispetto delle insegne tutte la femminile, la clientela del negozio era esclusivamente maschile. Un dettaglio che ha reso ancor più sostanziosa la segnalazione arrivata in questura.
In pochi istanti è scattato il parapiglia. «Abbiamo sentito colpi di porte che sbattevano, rumori di tacchi che correvano giù per le scale, grida di ragazzine» hanno raccontato ieri alcuni negozianti e residenti. Sotto il porticato, nel giro di un quarto d’ora, si è radunato un piccolo gruppetto di ragazze, tutte orientali, tutte in abiti succinti e per la prima volta si è aperta la porta videosorvegliata del «Paradiso». Dietro: pareti rosa, luci basse, una serie di stanzini ciechi arredati alla bene e meglio. Le ragazze, giovani e giovanissime, sono state portate tutte in questura per l’identificazione mentre gli agenti iniziavano i rilievi all’interno dei locali dove martedì mattina sono tornati i poliziotti, stavolta armati di macchina fotografica.
A terra, davanti alla porta del condominio, decine di volantini che pubblicizzavano il centro massaggi, trascinati in strada con le ragazze e le borsette e poi rimasti lì, come a testimoniare il parapiglia. Su ognuno il noto tariffario low cost, quello che mancava di riportare però quel famoso «massaggio romantico» di molti, in città, sapevano il segreto.
«Abbiamo vissuto per mesi una situazione paradossale – dicono da un vicino centro estetico – da quando è stato aperto quel posto, abbia iniziato a ricevere visite di tanti uomini che venivano a cercare qui le ragazze con cui si erano accordati al telefono».
La voce del «bordello cinese» si era diffusa a macchia d’olio nel quartiere, soprattutto tra le vetrine dei negozi e delle attività commerciali che affacciavano sulle vetrine di quel «Paradiso» popolato di ragazze, da cui entravano e uscivano sempre uomini. Il blitz di lunedì è stato accolto da molti con un sospiro di sollievo. Ora si attende l’esito delle verifiche che sveleranno cosa celava, davvero, quel centro massaggi aperto in tutta fretta l’anno scorso, pubblicizzato sul web, e griffato con lo stesso nome di altri negozi hot aperti (e chiusi) in Italia.
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