Valerio e Calzavara in pensione l’ospedale saluta i due primari

CONEGLIANO
Due medici storici dell’ospedale vanno in pensione. Il primario di nefrologia, Piergianni Calzavara, ha salutato ieri il personale del reparto e da oggi smaltirà le ferie arretrate, per andare in pensione dal primo luglio. Anche per il primario di urologia, Salvatore Valerio sono gli ultimi giorni di lavoro e il primo giugno andrà in quiescenza. Valerio era arrivato nella Marca alla fine degli Anni ‘80, facendo servizio ad Asolo e Vittorio Veneto. Nel 1990 entrò a far parte dell’unità operativa dell’urologia di Conegliano, diventando nel 2004 responsabile di Endourologia, nel 2013 responsabile dell’unità complessa di urologia e dal giugno 2015 direttore. È stato il fautore della “Prostate Unit”, il primo percorso diagnostico per la cura dei tumori alla prostata realizzato in Veneto orientale. Piergianni Calzavara iniziò anche lui negli Anni ‘80 nell’ex Ulss di Asolo e poi è stato nefrologo nell’Usl 9 di Treviso dal 1985 al 2011. Da allora, era il febbraio 2011, è stato direttore dell’unità di nefrologia e dialisi del distretto di Pieve di Soligo. È stato autore di oltre 140 pubblicazioni scientifiche. «Ai due primari, ottimi professionisti che hanno saputo coniugare competenze, umanità, lealtà e disponibilità, va il mio più sentito ringraziamento per l’opera qualificata prestata in questi anni – dichiara il direttore generale, Francesco Benazzi – il curriculum di entrambi sottolinea il loro profondo attaccamento all’azienda, che hanno contribuito a far crescere in termini di professionalità e innovazione. Al dottor Valerio e al dottor Calzavara va il merito di aver dato un importante contributo all’integrazione nel momento dell’unificazione tra le tre precedenti realtà, confluite nell’Usl 2, e di essersi fatti carico, assieme alle rispettive équipe, delle carenze di organico legate alla difficoltà di reperimento degli specialistici. Un doveroso plauso, dunque, anche per il lavoro fatto sul fronte dell’abbattimento delle liste di attesa e dell’integrazione con il territorio e con il mondo dell’associazionismo». —
DI.B.
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