Vaccinazioni false a Treviso, la disperazione di un padre«Gli hanno iniettato qualcosa, voglio sapere cos’era»

TREVISO. «Ho assistito all’iniezione del vaccino su mio figlio. E posso dire che la fiala non è stata certo buttata via vuota: a questo punto esigo di sapere cosa è stato iniettato a mio figlio quel giorno».
Lo sfogo è durissimo, senza mediazioni. Un padre che vive in un comune dell’hinterland, quando ieri ha sentito la notizia – rilanciata da siti e tigì per tutto il giorno – ha chiamato la nostra redazione.
Suo figlio ha 3 anni ed è uno dei bambini che dovrà ripetere la vaccinazione. Perché proprio ieri la famiglia è stata raggiunta dagli uffici dell’Usl, per fissare il nuovo appuntamento dopo che gli esami del sangue sul bambino avevano dato esito negativo, ovvero che non è stata trovata taccia dell’antigene .
«Ricordo perfettamente quel giorno: stava finendo l’estate, nell’ambulatorio alla Madonnina c’erano due donne», racconta «non perdo mai di vista mio figlio, mai. E sono perfettamente consapevole di aver visto l’iniezione. No, non ha mica appoggiato l’ago e basta, quella volta, è stato iniettato qualcosa. Per questo voglio sapere, le autorità presposte mi diano una risposta esauriente e rassicurante: cosa gli è stato iniettato?».
È un tormento, quello del genitore del comune vicino al capoluogo.
«Fosse acqua, o qualsiasi altra sostanza, ma io e mia moglie abbiamo il diritto di sapere, tanto più che gli esami hanno appurato come non sia stato somministrato il vaccino previsto quel giorno», insiste il genitore, che non cela la sua preoccupazione. «Certo non sono tranquillo, e quanto sta circoclando da mesi sui vaccini non ci rende certo più sereni, lo vediamo anche quando ne parliamo con gli altri genitori che hanno i figli dell’età del nostro». E le autorità? «Mi pare che l’Usl si sia attivata con scrupolo e serietà», conclude il papà, «certo è una vicenda incredibile».
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