Usl e Arpav, un'assenza che fa gridare allo scandalo
Convegno sulla prevenzione dei tumori: l'istituto Ramazzini deluso dalle risposte delle autorità

Un elettrodotto, possibile causa dell’insorgenza di tumori
MONTEBELLUNA.
«L'Usl e l'Arpav sono assenti»: parole come macigni quelle di Domenico Valli, presidente della sezione Veneto dell'istituto Ramazzini nel corso di un convegno che aveva come tema qualcosa che a Usl 8 e Arpav doveva interessare molto da vicino: «La prevenzione come strategia di controllo dei tumori». «Usl, Arpav, conferenza dei sindaci, dopo la totale latitanza nell'analogo convegno dello scorso aprile - ha detto ancora Domenico Valli - hanno dato ancora una volta una risposta carente». A dire il vero, l'Usl 8, anziché un dirigente dell'unità sanitaria o uno specialista del settore, aveva delegato il presidente della conferenza dei sindaci, il sindaco di Nervesa, Fiorenzo Berton, a rappresentarla al convegno tenuto all'auditorium della biblioteca di Montebelluna. Ma nemmeno Fiorenzo Berton alla fine è arrivato: la sua sedia è rimasta vuota. Aveva la conferenza dei sindaci nel tardo pomeriggio e non è arrivato al convegno sulla prevenzione dei tumori. Alle autorità sanitarie la sezione del Veneto dell'Istituto Ramazzini voleva chiedere conto di quel «registro dei tumori» ritenuto elemento indispensabile per capire l'andamento della situazione e individuare possibili fattori ambientali nell'insorgenza dei tumori nella popolazione della zona. Un registro dei tumori su cui insiste da tempo l'associazione, deliberato in passato dai sindaci del distretto sociosanitario 2, che intendeva affidarne la stesura proprio al Ramazzini, ma poi affidato dall'Usl 8 a un proprio servizio e finora ancora oggetto misterioso. Ma che potrebbe dare appunto indicazioni importanti sull'incidenza dei fattori ambientali nell'insorgenza di gravi malattie. Una correlazione tra fattori ambientali e malattia che Fiorella Belpoggi, direttrice del centro di ricerca sul cancro dell'Istituto Ramazzini di Bologna ha delineato in tutti i suoi aspetti. E a introdurre quali fattori ambientali di rischio ci possano essere hanno provveduto i rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste. Così Luciano Bortolami ha parlato dell'uso dei pesticidi nei vigneti, Enrico Tirindelli delle cave e dei rischi per le falde acquifere da un'escavazione sempre più in profondità, Giannino Pellizzari ha sottolineato quale inquinamento può portare la Pedemontana Veneta, Angela Topputo, di Arianova, ha puntato il dito contro le emissioni delle industrie, Paola Tonellato si è soffermata sui problemi legati ai campi elettromagnetici prodotti dagli elettrodotti ad alta tensione. Tutti temi ambientali che da tempo sono oggetto di confronti anche aspri nella zona e che sono stati riproposti nel convegno dell'Istituto Ramazzini sulla prevenzione dei tumori. A rispondere la dottoressa Belpoggi, il vicesindaco Franco Andolfato, il veterinario Marino Parolin. (e.f.)
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