Urologia con il robot in sinergia con Chicago

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Prostatectomie radicali o tumori al rene potranno essere curati in degenza minima grazie alla nuova chirurgia robotica “Single Port”, il cugino evoluto del robot “Da Vinci Si e Xi”, che nel 2021 dovrebbe arrivare anche in Europa e quindi in Italia. ll robot “Da Vinci” è un tipo di chirurgia molto evoluta che consente di ridurre al minimo le complicanze post operatorie sia a breve termine, come il sanguinamento e l’emorragia, ma anche complicanze come l’incontinenza e l’impotenza.

Attualmente ci sono meno di 20 “Single Port Da Vinci” in tutto il mondo, di cui 18 negli Stati Uniti e due in Corea. Tra i primi tre chirurghi al mondo ad utilizzare questa innovativa tecnologia un medico dal cognome di origini veneziane, il pof. Simone Crivellaro, direttore della divisione di Urologia robotica e del Centro di training robotico della University of Illinois che si divide tra Chicago e la Casa di Cura di Monastierin virtù dell’accordo tra le due strutture che prevede lo scambio di professionisti non solo per attività puramente clinica, ma anche per i corsi di aggiornamento e attività scientifica. Crivellaro, torinese di nascita ma diplomato al “Morosini” di Venezia, sta girando il mondo per “istruire” altri colleghi nell’utilizzo di “Single Port”. Tra di loro anche il dottor Carmelo Morana, primario di Urologia della Giovanni XXIII. La sue équipe riesce ora ad effettuare con il robot di ultima generazione nella struttura di Monastier interventi di chirurgia robotica di estrema difficoltà. —



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