Una fondazione ricorderà il “pittore delle porte”

FOLLINA. Una fondazione per ricordare Francesco Nardi, l’artista “maledetto” della Vallata. È l’idea del sindaco di Follina, Renzo Tonin, per ricordare il suo concittadino, e amico, improvvisamente scomparso mercoledì scorso a 60 anni. Un omaggio dovuto, per un grande artista pianto non solo dai follinesi: in centinaia gli hanno reso omaggio ieri pomeriggio, durante le esequie nell’abbazia di Follina. «Era un uomo buono, la gente lo vedeva con simpatia e gli voleva bene», racconta il sindaco Tonin. Nardi era un suo vicino di casa, i due si frequentavano. L’unico rammarico del sindaco è quello di non essere riuscito a salvarlo. Nardi, pur avendo risparmi da parte grazie alla sua fama di artista internazionale, aveva scelto di condurre un’esistenza frugale. Già l’anno scorso viveva in condizioni precarie e si nutriva poco, e i suoi amici, compreso il sindaco, avevano cercato di convincerlo a farsi ricoverare, senza successo. Un ricovero rimandato a martedì 8 gennaio, quando le sue condizioni erano ormai disperate. La morte, sopraggiunta una settimana dopo, ha commosso l’intero Quartier del Piave.
«Era un grande artista», ricorda Tonin, «La sua casa è piena di disegni e scritte sui muri. Ogni tanto mi portava le sue poesie, o alcuni cd con le sue canzoni. Gli abbiamo reso omaggio con un paio di mostre nel nostro Comune, ma la mia idea è di salvaguardare il suo nome, e le sue opere, attraverso una fondazione. Ci confronteremo con la famiglia». Nardi ha lasciato un discreto tesoretto di opere d’arte. Da Parigi torneranno i suoi lavori esposti nella mostra “Banditi dell’Arte”. All’amica Eleonora D’Avanzo ha raccomandato di prendersi cura delle 500 audiocassette che aveva registrato come diario personale. Mentre la sua casa in via del Cimitero a Follina, le cui porte e pareti sono state vergate da scritte, graffiti e dipinti, potrebbe diventare un museo o un centro culturale in sua memoria.
Andrea De Polo
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