Uliana, don Edy & Co. La cordata del cuore. Riempito un Tir di aiuti per i terremotati

la storia
Oltre 120 bancali di merce con 350 quintali di prodotti alimentari e oltre 1.500 scatoloni di vestiti e coperte per aiutare i terremotati della Croazia e i profughi di Bosnia a sopravvivere: sono i numeri della solidarietà dell’associazione “Energia e sorrisi” che vede in prima linea l’imprenditore trevigiano Giovanni Uliana, catalizzatore di materiale e risorse umane. In 16 partiranno oggi dal magazzino di Altavilla Vicentina sede generale dell’associazione e tra loro ci sarà anche don Edy Savietto, parroco di Olmi di San Biagio.
La carovana è costituita da due bilici e due camion con rimorchio, quattro furgoni con a seguito quattro roulotte che saranno donate alla gente senza casa. Il convoglio vedrà in cammino anche due automobili pick up in grado di muoversi sui terreni ghiacciati per portare gli aiuti di casa in casa, anzi di tenda in tenda, perché contadini e pastori colpiti dal terremoto di dicembre non hanno voluto abbandonare la loro terra e sono rimasti tra le macerie, al gelo. «È la seconda volta che andiamo a Petrinja dove in gennaio abbiamo portato i primi aiuti. La situazione era impressionante, ci ha toccato il cuore» racconta Uliana che in queste settimane ha lanciato il nuovo appello diffuso come un tam tam di bocca in bocca, coinvolgendo parrocchie, scout, colleghi imprenditori, società sportive.
I telegiornali di tutto il mondo hanno rilanciato prima le terribili immagini del terremoto in Croazia e poi quelle dell’incendio che ha distrutto il campo profughi di Lipa, in Bosnia. «Noi lo abbiamo saputo durante la prima spedizione di gennaio ma non siamo riusciti a passare il confine, presidiato dai militari» precisa Uliana che è rimasto colpito dalle immagini di uomini, donne, bambini, anziani sotto la neve, ammassati per mangiare un piatto di minestra.
«Noi siamo decisi ad arrivare fin là con i nostri camion pieni di cibo e giubbotti pesanti». A render possibile questo miracolo della solidarietà è stata una mobilitazione spontanea che ha visto coinvolti, oltre al parroco di Olmi e gli scout Agesci, il Gruppo Volontari Cucina Advar, l’associazione “Qua San Zeno”, “Camminare per la Vita”, i residenti Cohousing dell’Israa di Porta San Tomaso, la Società Rugger, Tarvisium Rugby, supermercati Conad di Treviso e “Figuli” di Villorba. Le scatole di cartone riempite dai volontari sono state donate da Cartotecnica di Fossaluzza Carbonera e Scatolifico Ondulkart di Calstorta. La raccolta proseguirà anche nei prossimi mesi, seguendo lo slogan di Giovanni Uliana, per gli amici UliGio: “Coe ciacoe non se impasta fritoe” ovvero meno parole e più fatti.
Lui le maniche se l’è rimboccate fin da ragazzo quando 18enne è partito con gli scout per scavare tra le macerie nelle case terremotate del Friuli. Poi ha continuato in Africa dove gareggiava nei rally motociclistici (è istruttore federale) e vedendo la miseria della popolazione ha organizzato più spedizioni umanitarie, poi bloccate dall’emergenza Covid. Sempre insieme al compagno di viaggio Gianpietro Dal Ben, presidente della onlus che ora punta a est. Chi desidera contribuire può contattare il gruppo che raccoglie, inscatola e cataloga i materiali donati (vestiti, giocattoli, scarpe, materiale didattico e sanitario medico, sedie a rotelle, alimenti, latte in polvere, pannolini) per distribuirli a chi è meno fortunato. Info: uligio.uliana@gmail.com. Iban: IT50T0839960 35000 0000109867. —
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