Ubriaca fradicia a 15 anni: sfiora il coma

S.Biagio, i carabinieri domenica hanno soccorso una studentessa all’esterno della discoteca Supersonic: è stata ricoverata
Di Federico De Wolanski

SAN BIAGIO. Ubriaca fradicia, a soli 15 anni, alle 3 del pomeriggio davanti alla discoteca Supersonic. L’incredibile vicenda risale a domenica scorsa, quando i carabinieri di pattuglia nella zona hanno notato un gruppo di ragazzini che aspettava l’apertura della discoteca e, tra loro, la ragazzina che barcollava visibilmente, reggendosi a stento in piedi, come se stesse male. Quando i militari si sono avvicinati alla compagnia, che era radunata poco distante dall’in gresso del locale in attesa di entrare, hanno capito subito che qualcosa non andava. L’abitudine di molti ragazzi di bere fuori dalla discoteca, con bottiglie portate da casa, per risparmiare le consumazioni all’interno è cosa nota, ma era chiaro che i giovani avevano davvero esagerato. Mentre alcuni di loro erano seduti per terra, con gli occhi rossi e lo sguardo perso nel vuoto, la ragazzina stava barcollando qualche metro più in là. Quando ha visto i militari non ha praticamente reagito svenendo poi letteralmente tra le braccia del carabiniere che le si era avvicinato per chiedere cosa avesse e se si sentisse male e avesse quindi bisogno di aiuto. Immediato l’allarme lanciato dalla pattuglia che ha cercato di risvegliare la 15enne in attesa dell’ambulanza temendo che la situazione degenerasse in un coma etilico. «Ho bevuto un po’ di vodka» ha raccontato ai carabinieri la ragazzina in un breve momento di lucidità, poi ha nuovamente perso i sensi spaventando anche i suoi soccorritori. L’ambulanza è arrivata davanti alla discoteca a sirene spiegate. I medici hanno caricato la quindicenne e sono ripartiti a tutta velocità verso l’ospedale Ca’Foncello mentre i militari cercavano di contattare la famiglia della ragazzina e identificavano i ragazzini che con lei si erano dati all’alcol nonostante l’ora e la giovanissima età. La ragazzina, in ospedale, è stata sottoposta alle cure dei medici per ben due ore, poi, fatta la lavanda gastrica, è stata dimessa e lasciata nelle mani dei genitori che, allibiti, si erano precipitati al Ca’Foncello dopo esser stati avvisati dell’episodio. Si sono mostrati del tutto ignari del vizio del bere (difficile pensare ad un fatto unico) della studentessa. Per la Marca è l’ennesimo caso di ubriachezza tra giovanissimi; un episodio che ricalca assolutamente l’allarme lanciato dal Sert di Treviso non meno di due mesi fa quando i medici e gli analisti segnalarono il preoccupante aumento dei casi di abuso di alcol tra giovanissimi. Superata ormai da anni la soglia choccante della «prima sbornia» a tredici anni, l’asticella dell’uso di alcolici si sta ancora abbassando degenerando poi molto spesso nel consumo di stupefacenti leggeri, e non solo. Il problema delle dipendenze e dell’abuso di alcol ormai sta sconfinando anche tra ragazzi “normali” e di buona famiglia, magari con buoni risultati nello studio e nel lavoro. A volte i genitori scoprono la drammaticità della situazione solo difronte ad episodi particolarmente eclatanti come quello che è successo domenica a San Biagio. C’è poi il problema della vendita di alcol ai minori da parte dei negozi, purtroppo le violazioni non mancano.

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