Truffe on-line, a Treviso una valanga di denunce

Caparre volatilizzate, biciclette sparite durante i giri di prova. Un libero professionista di Treviso: «Pure io, prudente ma raggirato»
Man Shopping on Internet --- Image by © moodboard/Corbis
Man Shopping on Internet --- Image by © moodboard/Corbis

TREVISO. C’è l’operaio che mette in vendita per 800 euro mobili vecchi ma alla fine ci rimette soldi. C’è la bella ragazza che mentre prova una bicicletta in vendita della Trek da 600 euro, la carica su una macchina e scappa con un complice lasciando con un pugno di mosche in mano il proprietario. C’è il libero professionista che vuole avviare un’attività di trading on line e perde la cauzione dopo essersi registrato su una piattaforma fasulla. Questi sono solo alcuni casi di raggiri in rete avvenuti nell’ultima settimana in provincia di Treviso.

Le truffe on line stanno spopolando nella Marca e le forze dell’ordine stanno in questi giorni ricevendo numerose denunce. Si calcola che le segnalazioni dei truffati raggiungano anche picchi di 60 in un mese, molte delle quali non hanno seguito perché risalire ai truffatori registrati su server esteri diventa un’impresa impossibile. Quando si fanno affari sul web, le precauzioni da prendere non sono mai abbastanza. Ecco tre classici esempi di truffa on line, con le testimonianze degli sfortunati protagonisti.

Il truffatore gioca d’anticipo. F.D.F., 27 anni di Treviso, è stato truffato di 210 euro. Aveva messo un annuncio di vendita per 800 euro di vecchi mobili su “Subito.it”. Un’aspirante acquirente di Brescia lo contatta via mail dimostrandosi interessata all’affare. La donna sostiene di essere la titolare di una società di trasporti che opera in Africa e chiede all’inserzionista gli estremi del conto corrente per il bonifico. Ma dopo un giorno la donna lo ricontatta per chiedere un pagamento attraverso una carta Western Union di 210 euro. «M’ha detto che la sua banca della Costa d’Avorio - spiega il truffato - le aveva chiesto un pagamento di 210 euro di spese di transazione e mi chiedeva di anticiparglieli assicurandomi il rimborso. Così ho fatto. Ma poi si sono interrotti i contatti ed ho capito di essere stato raggirato. Eppure io avevo preso delle precauzioni chiedendo che mi inviasse una mail con la fotocopia del suo documento. Solo che era un documento d’identità di una donna ignara della truffa e che nemmeno lei sapeva come fossero riusciti ad avere quella fotocopia».

La bici sparisce al giro di prova. Pochi giorni fa, sul Montello, ecco un’altra truffa. Un quarantenne mette un annuncio di vendita di una mountain bike della Trek da 600 euro. All’annuncio si presenta una giovane, di bella presenza. Chiede di fare un giro. Ma appena svolta l’angolo, ad attenderla, a bordo di una Bmw, c’è un complice. I due caricano la Trek in auto e se la svignano.

Caparra alle Antille. Ci sono anche vittime illustri nella rete. Un libero professionista di 48 anni di Ponte di Piave, S.D.P., racconta la truffa per mettere in guardia chi come lui vuole intraprendere un’attività di trading on line, un’attività di speculazione su valute estere. «MI ero registrato in una famosa piattaforma - spiega il 48enne di Ponte di Piave - pochi giorni fa per intraprendere una sorta di attività di speculazione sui cambi. Per iscrivermi dovevo pagare 200 euro e loro, in cambio, mi avrebbero dato del denaro virtuale per avviare quest’attività di trading on line. Solo che dopo aver spedito i soldi, non ho più ricevuto risposta. Ho poi scoperto che la piattaforma era registrata a Londra ed i miei soldi erano finiti nelle Antille. Ho presentato denuncia e ho scoperto che le piattaforme regolari sono quelle registrate dalla Banca d’Italia o dalla Consob. Sono stato truffato ma consiglio di informarsi prima».

 

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