Truffe agli anziani, smantellata la banda che nascondeva i soldi nei tubi delle patatine
Quattordici indagati nell’ambito dell’inchiesta a carico di una banda che dalla Campania arrivava in provincia di Treviso per colpire. Finti avvocati, carabinieri o poliziotti chiedevano cauzioni in gioielli o denaro: documentati 21 episodi, rubati 125 mila euro

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Treviso, con il supporto delle stazioni territoriali locali, hanno concluso un’importante indagine che ha portato alla notifica di 14 avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di un’organizzazione criminale di origine campana, specializzata in truffe agli anziani.
Il modus operandi: la “tecnica della cauzione”
Le indagini, svolte tra settembre 2022 e aprile 2023, hanno svelato un sofisticato sistema di frodi basato sulla cosiddetta “tecnica della cauzione”.

I truffatori contattavano telefonicamente le vittime, fingendosi avvocati, carabinieri o poliziotti. Durante le chiamate, convincevano gli anziani che un loro familiare fosse coinvolto in un incidente stradale o in seri problemi legali. Per “risolvere” la situazione, venivano richiesti pagamenti immediati in denaro o gioielli. Subito dopo, un complice si presentava a casa delle vittime per ritirare quanto richiesto.
Misure per sfuggire alle indagini
Il gruppo criminale utilizzava metodi avanzati per evitare di essere individuato. Utilizzava solo auto a noleggio, prese in affitto a Napoli e intestate a terzi per depistare eventuali controlli, e cellulari anonimi con schede telefoniche fittizie intestate a identità inesistenti o inconsapevoli.
Anche i pernottamenti erano strategici: la banda trovava alloggio in strutture ricettive fuori provincia, spesso compiacenti, per rendere difficile la localizzazione.
Denaro e gioielli venivano nascosti in oggetti di uso comune, come sacchetti o tubi di patatine appositamente modificati.
Il bilancio dell’attività criminale
Le indagini hanno permesso di documentare 21 episodi, di cui 8 tentativi di truffa, tutti avvenuti nella provincia di Treviso. Complessivamente, le vittime hanno subito danni per circa 125.000 euro tra contanti e gioielli sottratti.
Le accuse
I 14 indagati, tutti con precedenti per reati contro il patrimonio, sono accusati di truffa aggravata e tentata truffa in concorso.
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