Truffa delle auto fantasma In quattro a processo per un raggiro milionario

castello di godego
C’è chi ha visto volatilizzarsi nel nulla ventimila euro, chi cinquantamila e chi anche di più tra acconti e versamenti a saldo. Sono le vittime della megatruffa giocata dall’Autorevole, la sedicente concessionaria di via Trento di Castello di Godego che in un’attività durata poco meno di un mese è riuscita a spillare oltre un milione di euro a una cinquantina di clienti provenienti da tutto il Nord Italia. La società fantasma metteva in vendita auto di alta gamma attraverso siti specializzati. Ma si trattava solo di una quindicina di vetture usate importate dalla Germania, tra Audi, Bmw, Mercedes e altri marchi, ognuna delle quali veniva poi “venduta” contemporaneamente a più clienti. Dopo aver incassato anticipo e saldo, la concessionaria è sparita nel nulla. Ora a processo ci sono quattro persone alle quali i carabinieri sono riusciti a dare un nome ed un volto. Si tratta di Ignazio Rera, 55 anni di Erice, legale rappresentante della società fantasma; Mykola Kantsefal, 46 anni di Rovigo; Paolo Stevan, 47 anni, di Bassano, già implicato in altre indagini per truffe d’auto (difesi dall’avvocato Ivan Venzo); Maicol Cervellin, 32 anni di Castelfranco. Una cinquantina i truffati che si sono costituiti parte civile con gli avvocati Enry D’Altoè e Sergio Calvetti. Le accuse sono di truffa aggravata e associazione per delinquere per aver partecipato a un sodalizio con lo scopo “di commettere una serie indefinita di truffe, servendosi della società Autorevole pubblicando falsi annunci di vendita di autoveicoli, incassando caparre e prezzi a saldo, senza mai consegnare nulla ai clienti”. Ieri la prima udienza davanti al collegio di giudici presieduto da Umberto Donà. I legali della difesa hanno presentato un’eccezione di competenza territoriale. Secondo gli avvocati degli imputati, infatti, essendosi la società costituita a Padova, sarebbe quel tribunale competente territorialmente e non Treviso. Ma l’eccezione è stata respinta. A luglio si torna in aula con l’audizione dei primi testimoni.
Il caso della fantomatica concessionaria creò parecchio scalpore, un paio d’anni fa, tra aprile e maggio 2018, quando si scoprì la mega truffa. Gli ideatori scelsero come luogo dove piazzare i loro "richiami per allodole" un edificio in via Trento a Castello di Godego: Bmw, Porsche e Mercedes, una decina di mezzi in tutto, dove potevano essere toccate con mano nel caso qualcuno sospettasse che si trattasse di proposte di vendita fasulle, come di fatto poi è emerso. L'aggancio ai potenziali clienti avveniva attraverso siti specializzati nella compravendita di auto. Quando la truffa stava per venire a galla, la concessionaria chiuse in un lampo, con i mezzi che vennero portati via con una bisarca. Nei conti corrente dell’Autorevole furono trovati soltanto 40.000 euro. —
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