Truffa all’Inps, trevigiano nei guai

È accusato di non avere bloccato per anni le indennità destinate a falsi lavoratori

L’Inps non ha bloccato per due anni le indennità destinate a falsi lavoratori, assunti da imprese inesistenti, erogando prestazioni assistenziali per 4 milioni e 73mila euro. A tanto ammonta il danno prodotto da cinque alti funzionari dell’Istituto di previdenza sociale alle casse dello Stato per la mancata cancellazione dagli archivi informatici dell’Istituto delle matricole di lavoratori e imprese. Tra questi il trevigiano Dario Dolce, 65 anni, dirigente della direzione centrale entrate dell’Inps. La Procura di Nocera Inferiore ha chiesto anche il sequestro di immobili, conti correnti e quote societarie in possesso dei dirigenti Inps accusati di truffa aggravata. Un sequestro per equivalente rigettato dal Gip Paolo Valiante e che ora è approdato dinanzi ai giudici del Riesame di Salerno dopo l’appello della Procura.

Nel mirino degli inquirenti di Nocera Inferiore sono finite cinque persone alle quali si contesta di aver prodotto un danno erariale rilevante con la propria condotta omissiva. In particolare, la richiesta di sequestro è stata effettuata nei confronti di Gabriella Zaccaria, 61 anni di Salerno, direttore provinciale dell’Inps di Salerno; Angela Santopietro, 50 anni, di Salerno, responsabile dell’ufficio ispettivo provinciale Inps Salerno; Antonello Crudo, 47 anni, di Roma, oggi direttore per la previdenza dell’Inps che ha rivestito il ruolo di direttore generale dell’Istituto nel 2015, succedendo a Mauro Nori. Indagato per truffa aggravata anche Dario Dolce, 65 anni di Treviso, residente a Roma, dirigente della direzione centrale entrate dell’Inps e Antonello Lilla, 52 anni, originario di Napoli, dirigente della direzione centrale sistemi informatici e tecnologici dell’Inps di Roma. Per due anni, secondo le accuse, avrebbero omesso di adottare i provvedimenti per cancellare dagli archivi informatici le ditte che l’ufficio ispettivo di Salerno aveva segnalato il 17 maggio del 2012 per le assunzioni fittizie di lavoratori. Imprese coinvolte nell’inchiesta denominata Mastrolindo della Procura di Nocera Inferiore e per le quali sono state emesse dal Tribunale numerose ordinanze di custodia cautelare per associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello stato. Con Crudo, ai vertici dell'istituto di previdenza sociale, rispondono di truffa aggravata ai danni dello stato anche Dolce e Lilla. La Procura contesta ai tre vertici nazionali l’indebito pagamento di 2milioni e 439mila euro circa. Hanno volutamente ignorato, secondo la Procura, cinque segnalazioni inoltrate dalla responsabile della direzione regionale Inps Campania.

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