Truffa alla coop: un condannato

Si finge referente della fondazione Guggenheim, assolta la presunta complice

VITTORIO VENETO. Secondo l’accusa si era presentato con il nome di Marco Edward Alexander Martignago de Rotshild, referente di un’importante fondazione benefica, interessata alla concessione di finanziamenti e elargizioni fino a un milione di euro a favore di una cooperativa di disabili di Vittorio Veneto. In questo modo si era fatto dare poco più di 7 mila euro a titolo di spese di istruttoria. Peccato che la coop non vide mai nemmeno un euro di quelle donazioni. Era scattata la denuncia per truffa. Il caso ieri è approdato davanti al giudice monocratico del tribunale di Treviso. Per l’accusa di truffa Marco Martignago, 46 anni, difeso dall’avvocato Roberto Prete è stato condannato a un anno di reclusione, pena sospesa. La sua presunta complice secondo l’accusa, Antonella Pin, 49 anni di Vittorio Veneto, difesa in aula dall’avvocato Salvatore Cianciafara è stata assolta per non aver commesso il fatto.

I fatti contestati dalla Procura di Treviso risalgono al periodo tra febbraio e maggio 2012.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, sulla base della denuncia sporta dal referente della cooperativa, all’epoca Marco Martignago si sarebbe presentato con il nome appunto di Mark Mayer, discendente della famiglia Rothshield. In quanto referente della Fondazione Rotshield& Guggenheim, avrebbe manifestato il suo interessamento alla concessione di finanziamenti e elargizioni fino all’importo di un milione di euro a sostegno dell’attività svolta dalla cooperativa sociale Fenderl con sede a Vittorio Veneto. Sempre secondo il capo di imputazione, mediante artifici e raggiri avrebbe indotto in errore il legale rappresentante della cooperativa, facendosi consegnare 7.500 a titolo di spese di istruttoria e certificazioni. Procurandosi in tal modo un ingiusto profitto. Era quindi finito alla sbarra con la presunta complice per l’accusa di truffa. L’uomo è stato condannato a un anno di reclusione pena sospesa. Pin invece è stata assoltaper non aver commesso il fatto. (s.g.)

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