Troppi danni, resta chiuso il ristorante dell’attentato

SPRESIANO. Troppi danni nell'attentato incendiario di metà agosto, impossibile riaprire il "Divino Gourmet", ex "Bocon Divino", alle Bandie di Lovadina per questo fine settimana, come era stato annunciato all'indomani dell'inquietante episodio dai contorni ancora tutti da definire. Il risultato? Anche il banchetto nuziale in programma per oggi, e fissato da mesi dalla coppia di sposi, ha dovuto trovare una location alternativa. Non senza i disagi del caso. L'episodio risale alla serata di domenica 9. Con un'auto rubata, la banda, utilizzando l’ingresso dell’hotel spa Thai Si, sull’altro lato del laghetto artificiale, si era diretta verso la barchessa che ospita il "Divino Gourmet". L’auto era stata usata come ariete per sfondare una vetrata, poi il locale era stato dato alle fiamme. Oggi, a tre settimane dal fatto, la barchessa con affaccio sul lago delle Bandie è ancora un cantiere aperto. Gli operai hanno lavorato incessantemente, i lavori di pulizia dei locali e verifica degli impianti dopo l'attentato incendiario dovevano essere conclusi nei giorni scorsi. Ma durante i lavori sono emersi piu' imprevisti di quanto si poteva immaginare. «Il fumo è andato ovunque, per questo è necessario smontare ogni parte del locale per pulire, dalle tavelle alle lampadine», chiarisce Remo Mosole, proprietario del complesso delle Bandie, «I danni sono molti, quelli che hanno agito erano professionisti. Per fortuna c'è l'assicurazione. Pensavamo di farcela per questo fine settimana, ma non è stato possibile. Ciò che è certo è che quando riaprirà, la barchessa sarà ancora piu' bella e lucida di prima». Quando? Il 15 settembre, afferma Mosole. Meno di un mese dopo, il 10 ottobre, le Bandie ospiteranno l'assemblea generale di Unindustria Treviso e il campionato europeo di macchine operatrici organizzato dalla Volvo. E il matrimonio che oggi doveva essere festeggiato al "Divino Gourmet"? Mosole taglia corto: «Gli sposi si sono accordati con il gestore del ristorante». Intanto proseguono le indagini da parte della Procura della Repubblica, dopo che il sostituto procuratore Laura Reale, titolare del fascicolo, aveva affermato «Non escludiamo la pista dell'intimidazione di tipo mafioso», con l'ombra del racket che si è all'improvviso allungata sull'episodio delle Bandie. Bocche cucite da parte dei carabinieri di Treviso sugli accertamenti compiuti al "Divino Gourmet", l'inchiesta è molto delicata. «Prima o poi troveranno i responsabili, le malefatte nella vita prima o poi vengono fuori. Se è stato commesso qualche sbaglio, è al di fuori di noi», aggiunge Remo Mosole, «Noi comunque non ci fermiamo, siamo pronti a ripartire».
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