Spruzza spray urticante in classe per saltare il compito: due in ospedale

E’ accaduto all’istituto Besta di Treviso prima del compito di matematica. Gli insegnanti hanno chiamato i carabinieri. La preside Moretti: «Non è il primo episodio, prenderemo provvedimenti»

I carabinieri davanti all'Istituto Besta di Treviso
I carabinieri davanti all'Istituto Besta di Treviso

Non è finito certo nel migliore dei modi un episodio che, nell'idea di chi lo aveva congegnato, doveva essere un scherzo.

Uno studente 14enne, durante la prima ora di lezione, ha spruzzato dello spray urticante al peperoncino all'interno della sua aula all'istituto Besta di Treviso.

L'allarme è stato lanciato dagli insegnanti al 112 dei carabinieri che sono andati sul posto unitamente al personale del Suem 118 per verificare l'accaduto e soccorrere gli intossicati che presentavano segni di irritazione delle prime vie aeree.

La bomboletta, dopo i primi accertamenti dei militari, è stata ritrovata sotto un armadietto del corridoio dell'istituto.

All'esito dell'intervento, due minori sono stati accompagnati in ospedale in codice bianco, mentre gli altri sono stati medicati sul posto, tra cui lo stesso autore del fatto che è rimasto, suo malgrado, investito dalla nube. 

Spray urticante in classe, la preside del Besta: "Troveremo il responsabile"

L'episodio sarà segnalato alla Procura dei minorenni per gli aspetti di competenza.

Il fatto è accaduto al cambio dell’ora, alla fine della lezione di geografia e poco prima dell’inizio di quella di matematica, durante la quale era previsto un compito. Non è escluso che l’obiettivo della bravata fosse proprio quello di evitare la prova scritta. 

La preside dell’Istituto Renata Moretti, dove già lo scorso anno si era verificato un episodio analogo, promette provvedimenti nei confronti del responsabile: «Non è escluso che venga espulso», ha commentato dopo l’episodio, non il primo nel suo genere alla scuola in Borgo Cavour. 

Lo scorso anno uno studente aveva spruzzato spray urticante durante la lezione. «Glielo avevano fornito i genitori per difendersi, ma il ragazzo lo aveva usato in modo inopportuno-spiega Moretti-Non sappiamo se anche in questo caso siano stati i familiari a dotare lo studente di spray urticante, resta comunque un fatto che invita ad una riflessione». 

 

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