Treviso: più assunzioni nei negozi per gli eventi, ora si può

TREVISO. L’adunata degli alpini e gli Impressionisti di Goldin. La Treviso Marathon e i Mondiali di karate. Eventi che muovono flussi turistici e richiedono integrazioni agli organici. Per brevi periodi, magari per qualche mese o settimana. Così Confcommercio e le tre sigle sindacali (Filcams Cgil, Uiltucs Uil, Fisascat Cisl) hanno sottoscritto un accordo che permette più flessibilità nel settore del commercio.
E quindi, nei negozi: dal dettagliante che vende generi alimentari al grande magazzino dell’abbigliamento. In 10 Comuni della provincia, Treviso in testa, si potrà derogare al contratto nazionale per esigenze territoriali e legate alla stagionalità: le imprese potranno garantirsi più contratti a tempo determinato, superando il tetto massimo del 20% (rispetto ai contrattualizzati a tempo indeterminato) fissato dalle norme nazionali.
Un’operazione che già da alcuni mesi è stata adottata per bar e ristoranti, ma che in questi termini rappresenta un unicum a livello nazionale. E con l'effetto parallelo, spiega Renato Salvadori presidente di Ascom Confcommercio, «di poter ridurre il ricorso ai voucher, senza essere comunque una strategia anti-voucher, che resta strumento legale».
Un’opportunità in più per giovani o soggetti che usufruiscono di ammortizzatori sociali: «Perché non si tratta di stage o alternanza scuola-lavoro», s’accoda Nadia Carniato, segretaria Filcams Cgil, «ma di contratti con tutti i crismi, che garantiscono contribuiti e coprono tutti i diritti. Un accordo innovatore e sperimentale, perché mostre come Goldin e Salce sono chance per creare lavoro e uscire dalla crisi». Cospicuo il numero potenziale d’imprese interessate all’accordo: 4.681 per un totale di 10mila addetti. Solo 1.529 a Treviso, 731 a Conegliano.
Un’operazione analoga era già stata messa in pratica nel dicembre 2015 al Bailo per il comparto del turismo, ristoratori e pubblici esercizi. Ora il passo successivo. Con Vittorio Veneto e Borso designate per le caratteristiche intrinseche di stagionalità: basti pensare al Monte Grappa e al flusso perpetuo di ciclisti e amanti del parapendio.
Nelle altre otto zone turistiche, invece, l’applicazione della deroga andrà a braccetto con i grandi appuntamenti: da Treviso a Conegliano, da Castelfranco ad Asolo, da Montebelluna a Mogliano, da Oderzo a Motta di Livenza. «Da tempo, i consumi sono in calo e si ragiona di deflazione», afferma Renato Salvadori, presidente Confcommercio, «Occorre valutare meccanismi di adattabilità alla situazione contingente e rifocalizzarsi sugli eventi, che sono gli unici a garantire economia. Più che un accordo, è una sfida».
Secondo alcune stime, ogni evento può fruttare 143 euro pro capite. E quindi 1,6 milioni di presenze annuali in provincia potrebbero significare 200 milioni di potenziale economia. «La provincia è terra di turismo e terziario», riflette Edoardo Dorella, Uiltucs, «ma i due ambiti devono lavorare sinergicamente». Senza scordare un altro aspetto: «L’accordo è anche un alibi per superare il lavoro nero», conclude Massimo Marchetti, Fisascat Cisl.
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