Nuove droghe a Treviso: consumo in aumento e sostanze sempre più pericolose

In provincia di Treviso cresce l’allarme per le nuove droghe tra i giovani. Secondo il bilancio Ceis 2025, aumentano i consumatori tra i 18 e i 25 anni e si diffondono sostanze chimiche difficili da individuare

Lorenza Raffaello
Tossicodipendenze nella Marca: i dati
Tossicodipendenze nella Marca: i dati

Sono settantanove e sono per lo più chiamate con le sigle dei loro composti chimici. Vengono inalate, fumate, iniettate, (Php, Mpdv, le più usate), accanto alle più tradizionali (ketamina, Mdma e crack). Sono le nuove sostanze psicotrope rilevate nei dati di giugno 2025 dal Sistema nazionale di allerta rapida per le droghe, rilevate anche sul territorio locale e utilizzate da ragazzi trevigiani.

La forbice anagrafica va dai 18 ai 25 anni e l’uso va dall’occasione sporadica all’utilizzo quasi quotidiano. Le nuove droghe vengono utilizzate in diversi modi perché in tutti i casi trattandosi di chimica, sono sostanze che si possono trasformare. La situazione delle tossicodipendenze nella Marca è molto più allarmante di quello che si pensa.

Il bilancio del 2025

A rivelarlo i dati della Ceis in occasione del bilancio semestrale del 2025. E a preoccupare maggiormente non sono solo i numeri, in forte aumento, degli utilizzatori, ma anche l’ingresso di sostanze sempre più difficili da rilevare tramite esami, in quanto mancano i reagenti per quantificarli, e al contempo sempre più facile da intercettare, soprattutto via internet nel “grey market” e tra le sostanze di studio, cioè quelle che si acquistano per analizzare le reazioni chimiche.

Le sostanze

Secondo la “Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia”, pubblicata proprio in questi giorni, il 12% degli studenti ha fatto uso di almeno una nuova sostanza psicoattiva nella vita e circa il 5,8% nel corso dell’anno.

Tra le sostanze più utilizzate ci sono cannabinoidi sintetici (5,5%), oppioidi sintetici (2,8%) e ketamina (1,5%), ma anche i catinoni sintetici, chiamati in gergo i “sali da bagno”, sostanze simili all’efedrina e ad altre anfetamine, altamente stimolanti. Di particolare rilievo le segnalazioni di sequestri della “cocaina rosa”, una combinazione di Mdma e ketamina generalmente sotto forma di polvere di colore rosa, nella quale possono essere presenti anche altre sostanze psicoattive quali fenetilamine, cannabinoidi sintetici, catinoni sintetici e agenti di taglio come la caffeina.

Il ceis a treviso

Dal mese di gennaio a giugno, sono state 135 le persone accolte nelle strutture di accoglienza, sostegno terapeutico e riabilitazione per le tossicodipendenze e alcoldipendenze che il Ceis gestisce in provincia di Treviso a fronte dei 74 posti disponibili accreditati, per un totale di 12.825 giornate di presenza totale.

Per quanto riguarda le tipologie di sostanza consumata dagli utenti Ceis, si registra una fortissima abitudine alla poliassunzione, ossia un consumo associato di diverse sostanze, nel 43,3% dei casi si tratta di cocaina e crack, nel 29,9% di eroina e oppiacei, metadone e morfina, e nel 17,5% di alcol, seguiti da percentuali molto più basse di cannabinoidi e marijuana, allucinogeni, anfetamine ed ecstasy e altre sostanze illegali.

Il commento

«Il fenomeno è molto più diffuso e sottovalutato di quello che si crede, la percezione è che almeno tre ragazzi su 10 facciano uso di droghe», spiega Stefano Barizza, vice presidente Ceis, «e molti eventi che vengono raccontati come annegamenti o infarti di persone giovani spesso sono riconducibili all’uso di ketamina, cocaina o crack.

Quello che noi viviamo dal campo è che rispetto a questo dramma c’è un silenzio assordante, il problema si affronta con una mentalità molto leggera. È aumentato il numero dei ragazzi che assumono sostanze e, in particolare, le consumatrici».

Poi il riferimento alle nuove sostanze presenti sul mercato: «Di nuove droghe ne nascono in continuazione, anche in questo stesso momento e spesso non si riescono a scovare perché gli esami non esistono ancora. I ragazzi ne fanno uso come auto cura, per trovare sollievo da problemi depressivi e di dover avere sempre prestazioni al top rispetto a agli standard della società. La droga è un dramma anche per le famiglie: i genitori si sentono soli e inadatti, diamo supporto anche a loro». 

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