Treviso, maxi-truffa da 500 milioni nell’energia green: altra raffica di perquisizioni e sequestri

TREVISO. Si sta allargando a macchia d’olio l’inchiesta della guardia di Finanza iniziata un anno fa su una maxi-frode da oltre 500 milioni di euro che riguardava i cosiddetti «Titoli di Efficienza Energetica», presentati allo Stato con progetti di efficientamento energetico, in realtà mai eseguiti.
All’alba di ieri i finanzieri del comando di Sassari, supportati dai colleghi delle Fiamme Gialle di Treviso, hanno perquisito la sede di una società di comodo con base operativa a Olbia che dal 2018 ad oggi ha richiesto e rivenduto 176 certificati bianchi dal Gse, ottenuti esibendo alle autorità nazionali false attestazioni.
La sede trevigiana della società sarda è stata posto sotto sequestro ed il materiale informatico sequestrato. Non è un caso, secondo gli investigatori, che la società sarda avesse una base operativa a Treviso, dove operavano le menti della maxi-truffa, arrestati e indagati già da alcuni mesi ad opera del sostituto procuratore Davide Romanelli.

Otto le persone che sono state messe sotto inchiesta in Sardegna alle quali i finanzieri hanno sequestrato beni per 11 milioni di euro, 9 provento della truffa e 2 di risparmio di imposta, oltre a diversi immobili e auto.
Secondo quanto accertato dalle Fiamme gialle, i truffatori hanno ingannato il Gestore dei Servizi energetici presentando false fatture e false attestazioni per lavori di efficientamento energetico mai eseguiti in molti edifici, soprattutto ignari condomini della Lombardia e in particolare di Milano. In questo modo sono riusciti a ottenere il rilascio di cosiddetti Tte, ossia titoli di efficienza energetica rappresentativi dell'energia risparmiata a seguito degli interventi fasulli. Titoli che poi venivano rivenduti sul mercato dell'energia ad altre società ignare dell'inganno.
Complessivamente l’indagine, iniziata un anno fa a Treviso, conta ventisei persone indagate tra Sardegna, Calabria, Veneto e Lombardia e una galassia di società del settore d’efficientamento energetico coinvolte in mezza Italia. L’ipotesi d’accusa formalizzata, a suo tempo, dalla procura della Repubblica di Treviso è quella di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, aggravata dalla rilevante entità patrimoniale, ai danni di Gestore servizi energetici. Una presunta frode che sarebbe stata messa a segno nell’arco di ben quattro anni, ossia tra il 2014 ed il 2018.
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