Treviso, sei appartamenti di pregio nel recupero dell’ex Arpav di via D’Annunzio
La Costruzioni Bordignon trasforma l’ex palazzo Arpav di via D’Annunzio a Treviso in sei appartamenti di lusso, mantenendo le volumetrie originali e l’estetica storica dell’edificio

Sei appartamenti di pregio nel futuro del palazzo ex Arpav di via D’Annunzio. Si potrebbe aggiungere “solo” sei, in una città che negli ultimi anni continua a veder lievitare le volumetrie dei progetti di riqualificazione residenziale. Ma il progetto del grande immobile nel cuore della città punta a mantenere inalterate le volumetrie del palazzo lavorando sull’esistente anche per ricavare tutti i posti auto esistenti.
L’affare
A un anno e mezzo dal colpo di mercato fatto acquisendo l’immobile, la Costruzioni Bordignon ha calato le carte svelando i propri progetti sull’immobile. Se lo aggiudicò a fine 2023 in un’asta inaspettatamente partecipata dopo oltre dieci chiamate succedutesi negli anni e tutte andate deserte.
Cos’era cambiato? Di fatto tutto sul mercato immobiliare, pompato prima dagli sgravi energetici e dall’adrenalina del superbonus, poi da una richiesta sempre più pressante sul capoluogo, a fronte di poche disponibilità immobiliare nonostante i vari cantieri.
Di qui il colpo della Bordignon che vincendo altre cordate incassò i 1500 metri quadrati del palazzo al prezzo a cui oggi a Treviso viene venduto un appartamento di lusso, e non sempre dentro le mura cittadine.
Il progetto
A firmare un piano di recupero fatto su misura è lo studio B+B degli architetti Bonariol e Bredariol che in città ha già disegnato vari altri interventi di nuova edilizia e restauro (in corso oggi anche la riqualificazione della palazzina in riviera S.Margherita su committenza dell’imprenditore Pierangelo Bressan). Il progetto prevede la ristrutturazione edilizia dell’edificio con il mutamento della destinazione d’uso da direzionale a residenziale e la realizzazione dei sei appartamenti sfruttando i volumi dal primo piano al terzo.
Il pianterreno verrà convertito in garage, sfruttando anche lo spazio interrato esistente. «L’obiettivo è di preservare l’immagine “storicizzata” del prospetto lungo via D’Annunzio» spiega l’architetto Marco Bonariol, «rivisitando il solo basamento del piano terra con un rivestimento metallico e ridefinendo così anche l’ingresso principale alle unità». Si manterranno quindi tutti i tratti della facciata secondo Novecento che già oggi ricorda linee dal sapore razionalista, rivedendo in toto l’affaccio sul marciapiede.
Il piano in comune
Il progetto è già alle porte degli uffici comunali, e trattandosi di fatto di una ristrutturazione pressochè filologica per misure e struttura di base, potrebbe avere un percorso di approvazione meno complicato di altri piani edilizi. Una scelta operativa, oltre che architettonica, per evitare le forche caudine di procedure di valutazione ambientale e di Soprintendenza. Nel quadrante, a quel punto, resterebbe solo il tassello nero dell’ex Eca di proprietà comunale.
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