Treviso, distrutto nella notte il Caffè del Conte in Corso del Popolo

Una spaccata impressionante in pieno centro città: distrutte da ignoti le vetrine del locale probabilmente con un tavolino del plateatico. Colpito anche il locale I Droghieri in vicolo Rialto. Non si esclude alcuna pista

Elia Cavarzan
La vetrina distrutta del bar in Corso del Popolo
La vetrina distrutta del bar in Corso del Popolo

Tra la notte del 25 e del 26 giugno le vetrine del bar Caffè Del Conte di Corso del Popolo sono state completamente distrutte da ignoti. Incredulità e preoccupazione tra i commercianti del posto che questa mattina hanno aperto le attività chiedendosi cosa fosse successo nella notte ai colleghi del bar a pochi passi da Piazza Borsa.

La spaccata sul lato interno al bar Caffè del Conte
La spaccata sul lato interno al bar Caffè del Conte

«Probabilmente sono state spaccate con un tavolino dello stesso plateatico del bar perché questa mattina ho visto che uno di quelli esterni era senza tavola sopra e la struttura in ferro era buttata per terra», ipotizza una commerciante adiacente al bar Caffè del Conte, «Siamo tutti molto dispiaciuti per quanto è successo. Non sappiamo spiegarci cosa sia accaduto».

Anche le vetrine del ristorante “I Droghieri”, in vicolo Rialto, a meno di un chilometro di distanza dal bar Caffè del Conte, sarebbero state colpite nella notte in più punti.

La spaccata al ristorante I Droghieri in vicolo Rialto
La spaccata al ristorante I Droghieri in vicolo Rialto

Al momento sono in corso le indagini per fare chiarezza sull’accaduto. Al vaglio i circuiti interni ed esterni di videosorveglianza. Le prime ipotesi investigative si concentrano sulla concreta possibilità che siano stati dei vandali a distruggere le vetrine del centro.  

Nel pomeriggio è giunta anche una nota ufficiale del sindaco Mario Conte sulle spaccate: «Esprimo solidarietà ai titolari dei pubblici esercizi e ai commercianti che hanno subito i danneggiamenti. Questi sono atti odiosi che devono essere puniti e che non possiamo tollerare. Siamo al lavoro per individuare i responsabili». 

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