Treviso, da ex operaio a inventore di divanetti per cuccioli

Treviso. Alberto aveva perso il lavoro in mobilificio per problemi di salute: «Mi sono inventato una nuova professione». Ora vende divani per cani e gatti

TREVISO. Lo aveva fatto solo per il suo Leo, un cucciolo di Beagle che gli teneva compagnia nei giorni bui della malattia e della mancanza di lavoro. Un divanetto uguale in tutto e per tutto a quelli “per umani” che, fino a pochi mesi prima, assemblava al mobilificio De Rosso di Farra di Soligo. Solo un po’ più piccolo. Oggi quel divanetto è diventato un business, la Dog Sofa, azienda con sede a Ponte della Priula; il suo fondatore, il trevigiano Alberto Ziraldo, 55 anni, è guarito («Anche grazie alla pet teraphy») e ci ricava 40 mila euro l’anno. E Leo, il Beagle, è ancora lì, accoccolato sul divano.



La storia è quella di un ex operaio di un mobilificio del Quartier del Piave che per sette anni, alla De Rosso, ogni giorno costruisce letti e divani imbottiti. Arriva la crisi, arriva - soprattutto - la malattia, Alberto deve sottoporsi a un intervento chirurgico e rinunciare al lavoro. «Un percorso lungo e difficile, dal quale sono uscito tre anni fa» ricorda oggi Alberto, «la passione per gli amici a quattro zampe e per i mobili ce l’ho avuta da sempre, quando ho iniziato a stare meglio è arrivato l’ultimo dei nostri cani, Leo, che mi ha aiutato nel percorso terapeutico. Avevo voglia di rimettermi in pista in qualche modo, così per ingannare il tempo gli ho costruito un divanetto come quelli che facevo in fabbrica. Lui ha apprezzato, e alla fine del lavoro ho postato la foto sui social, per divertimento. Il risultato è che sono arrivati un sacco di messaggi di persone che mi chiedevano dove avessi comprato il divanetto, quanto costasse, e se ne potevano avere uno anche loro. Quindi ho pensato: perché no? In fondo il mondo del pet è in crescita, è uno dei pochi settori che produce utili».

A questo punto la favola di Alberto diventa (anche) storia d’impresa. L’ex operaio inizia a ordinare stoffe, legno e componenti, e ad assemblarli. Dà il via a una produzione vastissima di tipologie di divano (attualmente a catalogo ci sono nove modelli di divano e tre di cuscini), con la possibilità di personalizzare l’ordine in quanto a colore, piedini e fantasia in base ai gusti del cliente. «I miei divanetti sono diventati oggetti di arredamento, interamente sfoderabili e lavabili, e per la loro salute uso la versione in memory foam» racconta Alberto, che nel frattempo apre il sito web e si butta sull’e-commerce. Sono passati tre anni da quando Leo è saltato per la prima volta su quel divano: «E devo dire che gli affari stanno andando bene. Non ho altri dipendenti, al momento riesco a fare tutto da me, ma sto facendo investimenti e non escludo di assumere un collaboratore. Anche gli ordini stanno andando bene. Quest’anno siamo sui 40 mila euro di fatturato, 15 mila in più dell’anno scorso, e ho venduto circa 130 divanetti». Tutto il mondo del pet, cioè l’oggettistica legata agli amici a quattro zampe, rema dalla sua parte. Il catering La Mansarda 41, di San Zenone, organizza pure i matrimoni tra cuccioli. Ma i divani di Alberto piacciono anche ai gatti? Lui giura di sì. È solo più difficile convincerli a salirci.

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