Residence sul Sile a Treviso, cantiere in regola

Il Tar ha rigettato il ricorso dei residenti: «Nessuna violazione o mancanza».  Regolari i progetti di Setten per il residence di via Lotto

Federico De Wolanski

Tanto pareva puntuale l’ordinanza con cui il Tar aveva deciso la sospensione dei lavori per la realizzazione di un residence in via Lotto, tanto è stata perentoria la decisione di rigettare le istanze presentate dai residenti per fermare i lavori. Ieri, infatti, dopo l’udienza della settimana scorsa, il tribunale amministrativo di Venezia ha bocciato in toto il ricorso contro il progetto di Setten per trasformare la ex villetta a pochi passi dal Sile in una palazzina di cinque piani.

La decisione

Secondo il Tar, tutto l’iter di approvazione del piano edilizio è stato corretto, e così lo sono state le conclusioni dei tecnici a corredo del piano sia dal punto di vista idrogeologico che dal punto di vista strettamente urbanistico. L’ordinanza con cui il Tar ha stracciato il provvedimento cautelare di sospensione dei lavori emesso settimane fa è netta: le autorizzazioni rilasciate dagli enti sulla base della documentazione inviata dai progettisti di Setten – lo studio Clinica Urbana di Treviso – sono state valutate e considerate corrette. Validi quindi i via libera all’opera rilasciati dall’Ente Parco Sile, dalla Soprintendenza e in ultima battuta dal Comune di Treviso che aveva concesso così il permesso a costruire. Un ribaltamento di fronte sostanziale, se si tiene conto delle considerazioni messe nero su bianco dal tribunale nell’accogliere il ricorso e nel decidere la sospensione del cantiere a inizio settembre. Accolta su tutta la linea, quindi, la posizione sostenuta sia dal Comune (con gli avvocati Coniglione e De Sabbata dell’ufficio legale), sia dalla società, assistita dall’avvocato Sartorato. «Eravamo sereni nei confronti delle decisioni del Tar e alla fine, viene da dire, la verità emerge» ha detto Federico Setten.

Si può costruire

La ripresa dei lavori tra via Lotto ed Alzaia quindi potrebbe essere questione di poco, salvo non si decida – ma non pare sarà così – di attendere anche l’esito di un secondo ricorso presentato negli ultimi giorni sempre dai residenti, contro il nuovo parere di compatibilità idraulica con cui gli uffici comunali avevano approvato l’intervento della Setten.

Spiazzato il fronte del no

Dopo aver incassato prima lo stop al taglio degli alberi all’interno della villetta demolita in estate, ed aver applaudito la decisione successiva di fermare ruspe e operai, i sostenitori della battaglia contro il progetto edilizio vicino al Sile avevano – anche a ragione – ipotizzato che la loro battaglia legale potesse volgere al meglio. Ieri, dopo a pubblicazione dell’ordinanza del Tar, un inatteso schiaffo. Da chiarire se si deciderà di ricorrere, contestando le conclusioni del tribunale amministrativo ma se lo si farà, è pressochè certo che la nuova battaglia arriverà a cantiere in pieno corso.

Il progetto

A questo punto è bene immaginarsi quale sarà il nuovo volto di quel tratto di Restera da qui a pochi mesi. Il progetto architettonico di Clinica Urbana, «frutto di un concorso di idee» come ha specificato Setten rigettando le critiche dei residenti, prevede la costruzione di un edificio di forma cilindrica di cinque piani (terra più quattro) diviso in circa otto unità abitative, con parcheggi all’esterno. Una forma che ha fatto storcere il naso anche ai piani alti di Ca’Sugana («forse sarebbe stato meglio qualcosa di più lineare, visto il contesto» è stato detto) e che di sicuro ridisegnerà l’orizzonte della riva del Sile, la vecchia area storica dei mulini tra il fiume e il Canale del Cristo che sfocia proprio in quell’ansa del fiume. —

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