Treviso: addio Ingenito, pioniere della pizza

Titolare da 46 anni della “Carla” e proprietario dell’Hotel Scala, aveva 74 anni

TREVISO. La storia della pizza a Treviso l’hanno fatta lui e Alfonso Mansi. Fu proprio lo storico titolare della pizzeria “da Fausta” a chiamare Giuseppe Ingenito a lavorare a Treviso. Erano compaesani, entrambi di Scala in provincia di Salerno, Giuseppe “Beppe” (poi diventato un più trevigiano “Bepi”) era un ventenne spigliato e volenteroso ma soprattutto un bravo pizzaiolo e la città, negli anni Sessanta, era tutta da conquistare.

La pizza, a Treviso, nasce così. È il 1958 quando Ingenito mette piede per la prima volta davanti al forno della Fausta, ci lavora alcuni mesi poi si getta a scoprire il territorio e soprattutto le località turistiche dove la piazza diventa emblema di convivialità e italianità a prezzo popolare: Lignano, Caorle, Udine e Montebelluna. Poi ritorna a Treviso, ancora con Mansi. Nel 1970 apre “la Carla”. Il locale porta il nome della moglie che ha conosciuto proprio a Treviso: mente lui creava pizze sul bancone della Fausta lei lavorava a due passi, per la pasticceria Casellato. È un amore fortissimo e interminabile. Insieme creano uno dei locali che diventa punto di riferimento culinario della città ma soprattutto creano una famiglia. I figli Francesco e Lisa nascono e crescono tra ricette, convivialità, giovialità.

«Era una uomo capace, allegro, sempre pronto» raccontano i tantissimi amici che “Bepi” aveva conquistato a Treviso dove nel tempo divenne anche personaggio di riferimento diventando proprietario dell’Hotel Scala e lanciandosi (sempre con Alfonso Mansi) nell’avventura del Treviso Calcio. Passioni? Tante, due su tutte: la Juve e la moto. Da anni era membro del Bmw club di Treviso con cui condivise l’ultima “zingarata” l’anno scorso, prima di scoprire il male che lo ha portato alla morte ieri pomeriggio al Ca’Foncello di Treviso. Aveva 74 anni. Viveva a Santa Maria del Rovere dove saranno anche celebrati i funerali. Lascia un vuoto grandissimo in città e in famiglia. «Un papà dal cuore d' oro e un uomo buono di animo che ha sempre aiutato molta gente e non si è mai tirato indietro» lo ricordano i familiari fino all’ultimo con lui. 

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