«Tre appartamenti dimenticati» È il “giallo” di piazza Meschio

F. D. M.

VITTORIO VENETO

Il giallo di piazza Meschio continua. I tre appartamenti di edilizia residenziale, previsti nel comparto di piazza Meschio?

«Sono finiti nel dimenticatoio», ha risposto il sindaco Antonio Miatto al consigliere di opposizione Alessandro De Bastiani, che ha chiesto alla giunta di verificare se sussiste l’obbligo per l’impresa Edilvi di realizzare i tre alloggi in Erp (Edilizia residenziale pubblica destinata a giovani coppie o a famiglie in difficoltà) in Borgo Meschio.

L’obbligo della destinazione, previsto dalle legge 23 del 1999, è decaduto, come ha ricordato il sindaco, nel 2004, con la legge 11. «Quell’obbligo non fu mai sottoscritto - così dice ancora Miatto - Si prese atto del mancato obbligo nel 2016 non se ne parlò come non se ne è parlato poi nell’atto transitivo finale nostro. Quindi di per sè potrebbe essere che quell’obbligo fosse legato a una valutazione fatta in origine nella creazione del Piruea Meschio, ma come obbligo legale successivamente non c'era più stato. Gli appartamenti sono finiti nel dimenticatoio. Obblighi di legge no», è la chiosa del primo cittadino.

La risposta data dal sindaco nell’ultimo consiglio comunale viene ritenuta però “sconvolgente” da Alessandro De Bastiani. «Non è vero che quell’obbligo non è mai stato sottoscritto: esiste atto notarile che lo conferma - sottolinea il consigliere - I lavori di ristrutturazione di piazza Meschio, correlati al Piruea omonimo, sono frutto di una delibera di giunta del 2005, datata 24 febbraio, regolati successivamente da convenzione del 19 giugno 2008. Come fa a dire Miatto che una legge del 2004, antecedente alla stipula del Piruea, ha fatto decadere quell’obbligo pattuito dopo il 2004? Secondo Miatto - afferma sempre l’esponente di Rinascita civica e Partecipare, due delle liste civiche di opposizione - la legge 11 del 2004 ha annullato l’obbligo approvato dalla giunta regionale e dal consiglio comunale tre anni dopo e sottoscritto con atto notarile nel 2008. C’è qualcosa che non torna». Un giallo, insomma. come si diceva all’inizio.

Tre appartamenti per famiglie in difficoltà non sono tanti, ma sicuramente - come fa notare De Bastiani - so no più di niente. «È uno dei tanti strascichi, dolorosi, lasciati da questa vicenda», aggiunge. Piazza Meschio, anche dopo i lunghi anni del “cantiere infinito”, continua a far parlare. —



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