I cinquant’anni ai fornelli Oriana, simbolo della cucina trevigiana: «Un’arte, serve pazienza»
È l’anima storica della Trattoria da Procida a Spercenigo di San Biagio. «Entrata dopo la terza media, mai avrei pensato di restare così a lungo»

Cinquant’anni dietro ai fornelli e la stessa passione del primo giorno. Era il 28 ottobre 1975 quando Oriana Orlando, appena quindicenne e fresca di terza media, entrò per la prima volta nella cucina della Trattoria Da Procida di Spercenigo.
«Mai avrei pensato di restare così a lungo ma, come si dice, l’appetito vien mangiando», racconta con la semplicità che da sempre la contraddistingue. Da allora non se n’è più andata: mezzo secolo di lavoro, di pasta stesa a mano e di piatti che profumano di casa.
La maestra
A insegnarle tutto fu la suocera Malvina, moglie del fondatore Giorgio Procida, che trasformò l’osteria aperta nel 1885 in una delle trattorie più amate della Marca.
«Appena arrivata lavoravo in sala, poi pian piano ho imparato da lei. I ravioli, la trippa, il bollito, il baccalà alla vicentina: ricette che richiedono pazienza e amore. Uso ancora il tavolo rotondo dove li faceva mia suocera, è un pezzo di storia», racconta Oriana mentre impasta la pasta fatta in casa. «Io la macchina non la uso, faccio tutto a mano: piatti poveri ma ricchi di cuore».
Affari di famiglia
Accanto a lei, il marito Andrea Procida e le figlie Martina e Giorgia, mentre il figlio Marco lavora all’estero per fare esperienza. Sorride Oriana, e non pensa affatto alla pensione. «Finché ho la forza e la volontà resto in cucina. È il mio regno».
Alla Trattoria Da Procida il menù non cambia: paccheri al ragù d’anatra, trippa, ossobuco, pollo in umido, pasta e fagioli.
«I clienti vengono già sapendo cosa vogliono. Ormai sono una grande famiglia». In un mondo dove la ristorazione corre veloce, Oriana resta un’eccezione: «Ci vuole pazienza, oggi non ce n’è più, ma per cucinare bene serve tempo e rispetto per chi mangia». Parole che racchiudono la filosofia di una donna che ha fatto della costanza un’arte.
Gli omaggi
A renderle omaggio è anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia: «Oriana incarna con semplicità e orgoglio i valori della nostra terra: il lavoro, la dedizione, la famiglia. È la prova che la tradizione, se custodita con amore, resta sempre moderna».
Stima condivisa dalla sindaca di San Biagio, Valentina Pillon: «Una storia di famiglia, di tradizione e di amore per la nostra terra. Con le sue mani Oriana trasforma ingredienti semplici in emozioni, custodendo un patrimonio che appartiene a tutti noi».
Una vita tra farine, pentole e sorrisi, che ha reso la cucina di Spercenigo un simbolo di casa. «Sono venuta qui dopo la terza media non me ne sono più andata», conclude Oriana. «Questa trattoria è la mia vita, la famiglia, la mia storia».
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