Trattoria Da Oro, morto Virginio La famiglia accusa l’ospedale

Il maresciallo dei carabinieri in pensione era cofondatore dello storico locale di Castagnole Femore rotto in agosto, i parenti minacciano denunce: «Operato tardi, poi continui trasferimenti»
Di Valentina Calzavara
Allegranzi paese Virginio Oro ritrovo vecchio libretto postale agenzia fotografica foto film
Allegranzi paese Virginio Oro ritrovo vecchio libretto postale agenzia fotografica foto film

PAESE. È mancato sabato sera, a 83 anni, Virginio Oro, ex maresciallo di Castagnole e storico cofondatore, insieme alla moglie Giovanna, della trattoria ristorante Da Oro a Paese.

Sulla sua morte però la famiglia vuole vederci chiaro e annuncia un'azione legale per accertare eventuali responsabilità del Ca’ Foncello. Proprio all'ospedale di Treviso, il cavalier Oro si è spento il 22 novembre intorno alle 23, dopo oltre 100 giorni di ricovero. I problemi sono cominciati il 10 agosto, raccontano i familiari, a seguito di una caduta che gli ha provocato la rottura del femore. Virginio Oro è scivolato proprio davanti al piazzale del suo ristorante, al civico 42 in via Feltrina: soccorso da due passanti è stato portato al Ca' Foncello e subito ricoverato in Ortopedia. «Da quel momento è cominciato un dramma fatto di noncuranza e un via vai per i reparti, che è terminato sabato sera con la morte di mio padre. Questo decesso è un dispiacere nel dispiacere» racconta la figlia Serenella che, insieme al fratello Giampietro, alla zia Bruna e a tutti i parenti più prossimi sta decidendo di procedere per vie legali. «La frattura è stata operata ben venti giorni dopo la caduta. È passato troppo tempo» prosegue Serenella «la data dell'intervento non arrivava mai, una volta mancavano gli anestesisti, un'altra i chirurghi. Una decina di giorni dopo il ricovero, intorno al 20 agosto, lo hanno portato in sala operatoria, una prima volta ed è uscito senza essere stato operato, per una presunta febbre. Naturalmente mi chiedo, prima di portarlo in sala operatoria, non gli hanno fatto gli accertamenti?».

Dopo l'operazione, effettuata a fine agosto le condizioni di salute di Virginio sono state minate da tutta una serie di complicanze. «Il suo calvario è proseguito facendo la spola tra i reparti. Prima è stato in Medicina Riabilitativa e per due volte in Rianimazione». L'ultima la scorsa settimana, prima di spegnersi sabato sera, per un'insufficienza respiratoria che gli è stata fatale. Classe 1931, Virginio Oro era molto conosciuto anche fuori dai confini della Marca. Cavaliere d'Italia, commendatore, grande ufficiale e cavaliere della Repubblica di San Marco, era arrivato a Treviso negli anni Sessanta come maresciallo dell'Arma in servizio alla caserma centrale di via Cornarotta. «Un grande uomo, un combattente incapace di fermarsi davanti alle ingiustizie e alle malvagità. Una persona esemplare e capace di mettersi al servizio degli altri, sempre con spirito di aiuto» lo ricordano così i parenti e gli amici di una vita. I funerali saranno celebrati mercoledì alle 10 nella chiesa parrocchiale di Castagnole. La salma sarà tumulata a Foza, in provincia di Vicenza, il suo paese d'origine.

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