Tragedia di Varago «Chiara non ha fatto errori di manovra»

MASERADA. Investita in pieno quando aveva già occupato l’incrocio e quasi concluso la manovra. Nessun concorso di colpa, ma la piena responsabilità del motociclista. Sarebbe questo, secondo alcune indiscrezioni, il primo risultato delle verifica effettuata sul luogo dell’incidente che metà agosto è costato la vita a Chiara Marchetto, 14 anni, di Varago di Maserada. La certezza non c’è ancora, arriverà al termine di tutti i calcoli entro i prossimi due mesi; ma all’orizzonte si fa sempre più debole l’ipotesi di un concorso di colpa ipotizzato all’inizio. Ad aggravare tutto ci sarebbero poi l’alta velocità, le dimensioni della strada che non permettevano alla moto che ha investito Chiara di sorpassare una corriera, la visibilità ridotta che doveva indurre a maggiore prudenza. Se le conclusioni trapelate in questi giorni verranno confermate la posizione di W.Z., il trentenne alla guida delle Honda che si è schiantata contro lo scooter della 14enne si aggraverebbe notevolmente. Il giovane, che viaggiava con un coetaneo al seguito, ha travolto la ragazza in via PinoDa Zara, ossia la provinciale 92. L’impatto nei pressi di via Valier pochi istanti dopo (questa la nuova versione) dell’immissione della ragazzina da via Valier, altra laterale della provinciale che taglia Vascon di Carbonera. I due motociclisti avevano appena superato una corriera della Marca. L’autista ha visto tutto ed è stato uno dei primi a intervenire sul posto lanciando l’allarme. Il centauro è già indagato per omicidio colposo, ma è ancora ricoverato in gravi condizioni al Ca’Foncello di Treviso dal giorno dell’incidente assistito dai familiari e dagli amici che in tutti questi giorni hanno portato il loro affetto al motociclista per cui ha chiesto preghiere anche il parroco che ha officiato la cerimonia funebre dalla piccola Chiara. I prossimi due mesi saranno quindi decisivi per dare una spiegazione al dramma di Vascon, ennesima tragedia di un agosto di sangue sulle strade.