Torna la produzione della seta di Marca

PAESE. Torneranno i bachi da seta nelle campagne trevigiane. La Marca cerca di riprendere il filo della bachicoltura dopo l'abbandono avvenuto nel secolo scorso di un’attività che punteggiava soprattutto il comprensorio attorno a Treviso: Istrana, Mogliano, Paese, Badoere erano i centri principali dell’attività di bachicoltura. Adesso, grazie a un progetto regionale e alla spinta dell’associazione, da mezza Italia vengono ad imparere l’arte dei «cavalieri». Parte il 18 novembre a Paese, negli uffici della Coldiretti, il corso per futuri bachicoltori promosso dall'Aig, l'associazione italiana gelsibachicoltura.
Ai partecipanti verrà insegnato l'abc dell'allevamento di questi preziosi insetti originari della Cina e arrivati in Europa nel XVI secolo, ma anche le nozioni fondamentali per coltivare la pianta di gelso, principale fonte di nutrimento dei cosiddetti “cavalieri”, ovvero le larve dei bachi da seta.
Le adesioni sono già aperte e stanno riscuotendo un grande successo, con iscritti che provengono da tutta Italia. «L'iniziativa ci è stata sollecitata da molti appassionati, abbiamo già prenotazioni da Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna e Toscana. Questo è un segno evidente dell'interesse diffuso su tutto il territorio nazionale per questa attività» spiega il presidente dell'Aig, Fernando Pellizzari.
I temi trattati durante l’attività formativa riguardano la filiera delle fibre naturali, le malattie e la profilassi negli allevamenti. Particolare attenzione verrà riservata alla creazione di un gelseto e quindi alla potatura, cura e manutenzione degli alberi di gelso.
In classe si affronteranno anche gli aspetti economici e finanziari della bachicoltura, i contributi europei, le esperienze di start up e di ritorno alla professione che stanno sorgendo in vari angoli del nostro Paese. L'intento del corso trevigiano non si limita alla sola formazione di professionisti, l'idea di fondo, che l'Aig sta portando avanti punta a ricreare una filiera serica nazionale, capace di guadagnare importanti fette di mercato.
«Stiamo promuovendo un accordo con gli industriali tessili lombardi pronti a lavorare seta italiana al 100 per cento, vorremmo ripristinare accordi di filiera per rilanciare il settore» aggiunge Pellizzari.
Un progetto di rinascita della produzione di seta italiana che ricorda il passato ma guarda al futuro e a nuove frontiere di business. Il punto di forza del progetto, ancora una volta, risiede nella qualità superiore del made in Italy.
Già negli anni Sessanta i filati italiani erano i più ambiti. Poi il declino dettato dal monopolio serico dell'Estremo Oriente, che ha conquistato il mondo. Nei primi Ottanta è calato il silenzio nelle filande del Nord Est.
Via le operaie, tra loro moltissime bambine, che immergevano le dita sottili nell'acqua bollente per ricavare i filamenti del bozzolo. Le macchine si sono fermate e le filande sono state chiuse, come testimoniano ancora oggi i tanti camini che caratterizzano gli ex stabilimenti. Il corso a Paese punta a dare nuovo rilancio alla produzione serica locale.
Il training inizierà il 18 novembre, dalle 8.30 alle 12.30 con la presentazione del corso per poi illustrare la filiera della seta, le prospettive per la gelsibachicoltura in Italia attraverso utilizzi tradizionali e innovativi. Nel pomeriggio, a partire dalle 14.30, si parlerà di allevamento: anatomia, fisiologia, ciclo, alimentazione del baco da seta, delle malattie che possono colpire l'insetto e della profilassi necessaria da fare negli allevamenti.
Venerdì 25 novembre, durante la seconda giornata del corso si discuterà delle opportunità di accesso a contributi per favorire la coltivazione dei “morer” le piante di gelso e l'allevamento dei bachi, nonché delle possibilità di accesso al credito per chi avvia un'attività in questo settore.
L'approfondimento pomeridiano riguarderà invece il gelso, le sue varietà, l'impianto, la potatura d’allevamento e i suoi altri utilizzi.
Sabato 26 novembre, per la terza e ultima giornata del corso, le relazioni su come creare un allevamento di bachi da seta e a seguire una prova di potatura pratica in campo del gelso. Per ulteriori informazioni e e iscrizioni si può telefonare al numero 0422.954100 (Coldiretti di Paese) oppure scrivere all’indirizzo mail info@gelsibachicoltura.it.
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