Terzo colpo all’Eurovelo rubate dodici bici da corsa

Il titolare esasperato: «Gente che viene da fuori, tanto sanno che qui si può fare» L’ipotesi dei carabinieri è che la refurtiva venga rivenduta nei paesi dell’Est
Borin Vittorio Veneto negozio Euro Velo
Borin Vittorio Veneto negozio Euro Velo

VITTORIO VENETO. Cinque banditi hanno assaltato ieri notte l’Eurovelo di via Matteotti. È il terzo colpo in otto mesi. L’ultimo appena una settimana fa. Rubate una dozzina di biciclette dei marchi più famosi, come Pinarello, Bottecchia, Eurovelo. Il bottino è di 30 mila euro.

Senza parole Italo Salezze, titolare del negozio: «Siamo impotenti, tanto chi viene qui in Italia a delinquere sa che può fare quello che vuole». La banda di professionisti è entrata in azione ieri notte verso l’1.30, oscurando la telecamera esterna. Il loro obiettivo era il finestrone laterale alto circa due metri. Per raggiungerlo sono saliti su un bidone delle immondizie preso da un negozio. Le bici da corsa sono state fatte passare attraverso il finestrone.

Le mountain bike sono uscite dall’ingresso principale. I passaggi sono stati immortalati dalle telecamere interne. La refurtiva è stata poi caricata su un furgone bianco piazzato davanti al negozio. «Hanno fatto tutto in due, tre minuti mentre suonava l’allarme» racconta il titolare, «ogni sera vado a letto con il pensiero fisso. A che ora verranno? E pensare che ieri notte volevo fare un giro di controllo al negozio».

La banda, mascherata, ha agito su commissione studiando nei minimi dettagli il piano. «Abbiamo tre vigilanze che passano a orari diversi», ragiona Salezze. «I carabinieri fanno il loro dovere, sono i meccanismi della legge a non funzionare».

Appena otto giorni fa i banditi erano entrati nel negozio, ma il piano quella volta non era filato liscio. Anche a luglio i ladri erano stati intercettati dai carabinieri. Nella fuga avevano abbandonato le biciclette in una siepe. «Crediamo si tratti della stessa banda o di gente collegata», fanno sapere all’Eurovelo. Bici recuperate dai carabinieri anche nel colpo di febbraio alla Shock Blaze di San Martino di Colle Umberto. L’ipotesi è che la refurtiva finisca nei paesi dell'Est. Francesca Gallo

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