Tangenti, Mesirca non vuole sconti

Un anno fa il terremoto che aveva coinvolto alcuni dirigenti dell’Agenzia delle Entrate (ora non più dipendenti), finanzieri, imprenditori, commercialisti, un giudice tributario e due allora dipendenti di Cattolica Assicurazioni con le mazzette, i regali e le assunzioni per ammorbidire le sanzioni relative alle contestazioni di evasione fiscale da parte della stessa Agenzia. Ieri, nella prima udienza preliminare durata l’intera giornata davanti alla gup Roberta Marchiori, è stata messa nero su bianco la strategia processuale dei 21 imputati.
Non hanno chiesto riti alternativi e quindi discuteranno l’udienza preliminare, nella quale si è costituita parte civile l’Avvocatura dello Stato, i difensori della commercialista trevigiana Tiziana Mesirca e del tenente colonnello della Finanza Massimo Nicchiniello. Quanto al colonnello delle Fiamme Gialle Vincenzo Corrado e al dirigente del Fisco Christian David, i rispettivi legali hanno deciso di chiedere il giudizio con rito abbreviato (e quindi con lo sconto di un terzo della pena) per gli episodi di corruzione più gravi, quelli per cui la Procura aveva chiesto il giudizio immediato.
Sono quattordici le posizioni che dovrebbero chiudersi in sede di indagini preliminari con un patteggiamento sotto i 2 anni, garantendo così agli imputati la sospensione della pena, in virtù anche della collaborazione fornita alla magistratura. Le istanze di accordo hanno avuto il via libera dei sostituti procuratori Stefano Ancilotto e Stefano Buccini e su queste ora dovrà esprimersi la gup. Patteggiano due delle figure che, secondo l’inchiesta della Procura veneziana, erano gli ingranaggi all’interno dell’Agenzia delle Entrate. I rispettivi difensori hanno proposto un accordo a 2 anni per il veneziano Massimo Esposito, al tempo direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Venezia, ed Elio Borrelli di Calalzo di Cadore, dirigente del Centro operativo delle Entrate di Venezia e poi di Pesaro e Urbino. Stessa pena proposta per il commercialista chioggiotto Augusto Sartore, che secondo l’accusa avrebbe fatto da trait d’union tra i funzionari del Fisco e alcuni imprenditori, e per l’imprenditore jesolano Aldo Bison, accusato di aver versato 140mila euro (e altri 160mila promessi) a Borrelli ed Esposito per ritardare gli avvisi di accertamento fiscale e sbloccare il rimborso di oltre 3 milioni di Iva attesi da tempo dall’azienda edile. Un ruolo più marginale quello dei figli dell’imprenditore, Lara e Fabio, e della moglie Anna Basso: 1 anno e 10 mesi la richiesta per loro.
Sempre tra gli imprenditori, Paolo Maria Baggio e Paolo Tagnin, rispettivamente amministratore e addetto commerciale della “Baggio Trasporti Combinati” di Marghera, hanno chiesto una pena di 1 anno e 4 mesi per il primo, 1 anno e 8 mesi per il secondo. Istanza di patteggiamento a 9 mesi per il friulano Pietro Schneider, amministratore unico della Burimec Spa di Butrio. E ancora 1 anno e 6 mesi per Giuseppe Milone, ex responsabile amministrativo della Cattolica Assicurazioni, e 11 mesi e 10 giorni per l’allora giudice tributario Cesare Rindone.(ru.b.)
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