Susanna Maggioni (Fiab): "Ecco perchè vogliamo una Treviso a 30 all'ora"

 «Chiediamo una Treviso dove i 50 km/h siano l’eccezione e la regola i 30 km/h. Oggi siamo ancora ostaggio di una visione Anni ’70, dove l’auto è dominante: le zone più critiche sono le scolastiche». Così Susanna Maggioni, presidente Fiab-Amici della bicicletta Treviso, al convegno che la sua associazione – in collaborazione con il Comune - ha promosso venerdì 10 marzo a Palazzo Rinaldi. Si è ragionato del futuro di Treviso sulla scorta dei rilievi del Pums (Piano urbano mobilità sostenibile), evidenziando i vantaggi di una “Città 30” nell’ottica della sicurezza stradale (dell’utenza debole: ciclisti e pedoni) e della lotta all’inquinamento atmosferico. Nell’incontro hanno trovato spazio le esperienze delle amministrazioni di Venezia e Valencia, si sono citati i modelli dell’Olanda e di “Città 30” come Cesena o Olbia. «Se un utente debole impatta su un veicolo a 50 km/h è come cadesse dal quarto piano di un’abitazione. A 30 km/h, invece, è come venire giù dal primo piano. “Città 30” significa anzitutto sicurezza», aggiunge Maggioni. (Videointervista di Mattia Toffoletto)

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